di Cinzia Marchegiani
Dacca (Bangladesh) – Un commando di terroristi jihadisti ha sgozzato civili solo perché non sapevano recitare il corano. Liberati gli ostaggi che invece dimostravano di conoscerlo. Per l’Italia è lutto. 9 italiani sono stati massacrati, insopportabile il terrore vissuto da tutte le vittime che sapevano che per loro non c’era speranza. Le notizie però arrivavano all’Italia che tramite la Farnesina riportavano i nomi degli italiani morti sgozzati.
In Italia si scatena la querele tra “buonisti” e i “garantisti”, quelli che vogliono assolutamente distinguere il terrorismo dalla religione dell’islam e quelli che invece pensano che sia ora di guardare in faccia questa crudele realtà.
A focalizzare la reazione dell’islam moderato ai repentini massacri in nome di “Dio è grande” interviene dal suo profilo facebook, Enrico Mentana, direttore del TG LA7:
“Noi piangiamo i nostri morti e poi volgiamo lo sguardo verso i cani rabbiosi che li hanno ammazzati. E la domanda è sempre la stessa. Che senso umano ha? Fare irruzione in un ristorante per uccidere qualcuno solo perché non è islamico, al grido di ‘Dio è grande’, e poi morire. Una sola cosa è più inspiegabile delle scelte dei kamikaze islamisti: la mancata sollevazione di massa contro le loro nefandezze da parte delle comunità musulmane nel mondo. In ogni civiltà si creano gli anticorpi contro le degenerazioni ideologiche o culturali o sociali. Invece il terrorismo jihadista strage dopo strage sta schiacciando l’Islam moderato, che esiste ma è senza voce, per timore di ritrovarsi la bestia in casa. Il risultato è quello peggiore, e rischia di tagliare il mondo in due aprendo sterminate praterie ai tagliagole di Al Baghdadi”.