Troppe ombre, una gestione povera di trasparenza quella prodotta dalle istituzioni sull’emergenza sanitaria della pandemia e ora dopo la puntata di La7 dove Francesco Zambon intervistato su La7 ha attaccato Ranieri Guerra: “Non si trattava di buona fede, mi chiedeva di falsificare qualcosa” arriva la finanza su mandato della Procura di Bergamo negli uffici di REPORT, la trasmissione a firma di Sigfidro Ranucci che ha aperto un vaso di pandora e molti segreti sulle missive tra Ranieri Guerra e Francesco Zambon.
LA7, Piano pandemico, Francesco Zambon attacca Ranieri Guerra: “Quando ricevetti la mail con tono intimidatorio pensai che Ranieri Guerra fosse in buona fede, e chiesi una verifica su tutti i piani pandemici dal 2006 ad oggi. Poi mi accorsi che non si trattava di buona fede, si trattava di un copia e incolla. Guerra stava cercando di coprire o mi chiedeva di falsificare qualcosa in un periodo in cui lui era stato direttore per la prevenzione, quindi io vedevo un conflitto d’interesse rispetto al ruolo che occupa oggi”
“EMAIL DELL’OMS: LA GUARDIA DI FINANZA NEGLI UFFICI DI REPORT
La Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Bergamo, ha acquisito una copia delle email interne dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla controversa vicenda del rapporto ‘Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al Covid’.Il documento, curato da un team di esperti dell’OMS europeo guidato da Francesco Zambon, raccontava in chiaroscuro la gestione italiana della prima ondata di Covid e fu ritirato appena 24 ore dopo la pubblicazione. Report ha mostrato in esclusiva il carteggio confidenziale nell’inchiesta sul piano pandemico italiano “La consapevole foglia di fico” del 30 novembre e nell’aggiornamento del 7 dicembre dal titolo “La sempre più consapevole foglia di fico” (https://bit.ly/3i15jgp). In una delle email il direttore aggiunto dell’OMS Ranieri Guerra intimava ai ricercatori di Venezia con tono imperioso e linguaggio scurrile di modificare la vera datazione del piano pandemico italiano. Un’altra email del 15 maggio del direttore dell’Oms Europa Hans Kluge lamentava il disappunto del ministro della salute Roberto Speranza per la pubblicazione del rapporto. La vicenda è poi finita sui giornali di tutto il mondo, mentre l’OMS non risulta aver sanzionato in alcun modo le violazioni del suo codice etico. La procura di Bergamo intanto indaga per falso ed epidemia colposa. La prossima settimana i magistrati hanno convocato a rispondere non solo sul mancato aggiornamento ma anche della mancata applicazione del vecchio piano pandemico i dirigenti e funzionari del ministero della salute: Giuseppe Ruocco, Claudio D’Amario, Francesco Maraglino e Anna Caraglia. Prevista anche l’audizione del Ministro Speranza.”