Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi a Napoli è sempre più in aumento. Sempre più arroganti, sono ormai diventati padroni di intere zone della città, nel silenzio delle istituzioni, che sono impotenti e si limitano, ogni tanto, a sporadici blitz.
A Mergellina qualcuno ha assistito al dialogo tra una signora e un abusivo: la donna voleva pagare, ma voleva pagare dopo, per avere la certezza di ritrovare l’auto. Il parcheggiatore le ha risposto “Signò, ‘ccà ‘a cumann’io, ‘a machina vosta stà ‘bbona” (“Signora, qui comando io, la vostra auto è al sicuro”).
Il sindaco aveva promesso il pugno di ferro, la tolleranza zero nei confronti di queste persone che non sono più quelle di una volta, che magari si accontentavano di una mancia a piacere, e lì ci poteva pure stare: no, questi pretendono tariffe fisse, sempre più alte a seconda della zona e dell’evento o del ristorante o di chissà quale altro locale. E non si dica che si tratta di povera gente, che non hanno lavoro e via dicendo, perché sono tanti coloro che tirano a campare ma certo non vanno a taglieggiare il prossimo.
Ruote bucate, graffi alla carrozzeria, minacce, percosse: chi si ribella sa a cosa va incontro. Certo, non è previsto nessun reato, da questo punto di vista, se non quello di usura, e su denuncia di parte. E’ un buco, una carenza in cui mai nessun Governo ha voluto davvero mettere le mani, ed è per questo che le forze dell’ordine, in primis la Polizia Municipale, hanno in pratica deposto le armi contro i parcheggiatori abusivi. Un blitz ogni tanto, qualche denuncia, verbali che nessuno pagherà mai, sequestri di somme irrisorie perché loro sono furbi e i soldi li fanno sparire prima dei controlli.
Sui social monta la protesta: ma gruppi, pagine e profili creati per sensibilizzare la gente riguardo al problema servono a poco, quasi a niente. Incassi da capogiro, proprietà su proprietà. Le zone della città nelle loro mani sono tali e tante che diventa difficile anche solo elencarle: il Chiatamone, con le sedi dei giornali più importanti della città, o la zona ospedaliera, proprio sotto il Commissariato dell’Arenella, per non parlare delle strade attorno alla Questura, dei cimiteri, dei mercatini rionali, del cinema multisala di Fuorigrotta, dello stadio San Paolo quando c’è la partita, della Mostra d’Oltremare quando ci sono le varie manifestazioni e del lungomare che doveva essere liberato ma che alla fine è diventato un triste bazar in balia di ambulanti, abusivi e via dicendo.
Ribellarsi? Ma ne vale la pena? Chi ha provato a farlo si è ritrovato conciato per le feste. E quindi? E quindi niente. Continui a subire, a pagare, chi vuole. Altrimenti, meglio starsene a casa. E, ancora una volta, come sempre, hanno vinto loro.
di Mario Amitrano