Roma – Stamattina grande attesa per i cittadini romani del XII Municipio per conoscere il futuro della tendopoli che è stata allestita per accogliere circa trecento immigrati irregolari che fanno parte dei settemila migranti sbarcati a Brindisi il 26 giugno 2016 in Via Ramazzini sorta all’interno degli spazi della Croce Rossa Italiana.
La mozione era stata presentata al pubblico da una nota congiunta di Giovanni Picone, capogruppo di Fdi-An e Marco Giudici, consigliere di Fdi-An e vicepresidente del Consiglio del Municipio XII: “Chiederemo al Movimento 5 stelle di abbandonare la posizione di comodo assunta fino ad oggi e di prendere atto che i modelli di finta accoglienza propri del centrosinistra sono fallimentari. Il territorio chiede tutela e una posizione chiara, netta e decisa. Tra pochi giorni la tendopoli raddoppierà la sua capienza arrivando ad ospitare quasi 500 persone. Anche per questo il silenzio della Crescimanno (Silvia Crescimanno, Presidente del Municipio Ndr) non basta più”.
La mozione chiedeva una più alta garanzia in termini di sicurezza e di controllo sanitario a chi rappresenta la città ed è chiamato a tutelare il territorio: “Noi facciamo il nostro dovere e mi auguro che tutto il centrodestra possa votare compatto prendendo una netta distanza dal M5S e dal PD che in Campidoglio, in Regione Lazio e al Governo fanno partito unico ogni volta che si parla di immigrazione” sottolineavano Picone e Giudici.
LA MOZIONE FA EMERGERE NON SOLO PROBLEMI LEGATI ALLA SICUREZZA
L’area – sollevavano i proponenti della mozione – si trova nelle vicinanze di una clinica privata, della Fondazione Villa Maraini, del Centro di educazione motoria della Croce rossa, e delle strutture ospedaliere San Camillo e Spallanzani: “Una zona che all’ordine del giorno ci sono problemi legati allo spaccio e alla presenza di senzatetto in diverse zone dell’ospedale Forlanini, chiuso, abbandonato e in stato di degrado, balzato più volte agli onori delle cronache, in ultimo con la morte della sedicenne Sara Bosco, stroncata da una dose «killer» proprio in uno dei padiglioni dismessi del nosocomio nel frattempo diventati piazze di spaccio, e la scelta di posizionare proprio lì un centro di primissima accoglienza non appare sostenibile”.
ABITANTI DEL QUARTIERE ALLARMATI E PREOCCUPATI
La mozione ha fatto anche presente che tra gli abitanti del quartiere vi è molta preoccupazione e si stanno organizzando manifestazioni per esprimere la contrarietà alla tendopoli. E’ stata realizzata anche una petizione popolare per la chiusura e il rimpatrio degli immigrati ospitati nella tendopoli sostenuta da Fratelli d’Italia sui Municipi XI e XII che ha raccolto oltre 3500 firme.
SICUREZZA E TUTELA SALUTE PUBBLICA: RISCHIO CONTAGIO TUBERCOLOSI E SCABBIA
Non c’è stato nulla da fare, la mozione è stata respinta, nonostante gli abitanti abbiano fatto leva con ben 3.500 firme apposte nella petizione popolare. La mozione che quest’oggi è stata votata metteva in evidenza anche un altro aspetto importante, quella riferita alla mancata e specifica vigilanza adottata dalla Croce Rossa Italiana per limitare l’accesso e controllare ingressi ed uscite dalla tendopoli: “La tendopoli si trova all’interno del parcheggio riservato all’utenza dell’ASL Roma 3, è alto il pericolo di contagio di malattie come scabbia e tubercolosi, che soventemente accompagna gli immigrati in transito per l’Italia, come già accaduto in altri centri di accoglienza temporanei”. Problema dovuto proprio alla promiscuità che riguarda in modo particolare utenti ed operatori dell’adiacente ASL Roma 3, ubicata all’interno degli spazi della Croce Rossa Italiana di Via Ramazzini.
MOZIONE RESPINTA, I CONSIGLIERI GIUDICI E PICONE ACCUSANO LA NASCITA DEL PARTITO UNICO DELL’IMMIGRAZIONE IN MUNICIPIO XII
In una nota congiunta Picone e Giudici commentano il risultato del voto alla loro mozione: “Il voto compatto di M5S e PD contro la mozione di Fratelli d’Italia che chiedeva più controlli per i rischi di sicurezza e sanitari, oltre che valutare una dislocazione della tendopoli di Via Ramazzini, sancisce la nascita definitiva del partito unico dell’immigrazione, in scia alla linea politica comune che accompagna le decisioni sul tema dell’immigrazione in Parlamento e in Regione Lazio. L’unica nota positiva è che forse grazie al nostro intervento abbiamo messo alle strette il Presidente del Municipio, che ha richiesto i primi atti alla Prefettura. Nonostante sia passato praticamente un mese dalla nascita della tendopoli, la presidente Crescimanno ha infatti dichiarato di aver inviato una nota al Prefetto lunedì, ossia solo dopo la presentazione della nostra mozione. Ebbene, un governo di un Municipio dovrebbe andare avanti senza che l’opposizione debba sempre pensare a portare il cucchiaio alla bocca come ai bambini. Ci vuole fegato a ergersi unici rappresentanti dei cittadini e deluderli dopo così poco tempo”.