di Cinzia Marchegiani
Troppe notizie di morti in culla stanno riempendo le pagine di giornali nazionali e locali negli ultimi mesi. Chiamata la morte bianca dei neonati non si riesce a risalire alla causa scatenante di un decesso che lascia solo senza parole e un vuoto incolmabile. Un dolore infinito e una scienza che non riesce ancora ad arginare la perdita di piccole vite che rappresentano l’amore più grande di una coppia.
La maggior parte dei decessi verificatisi nel periodo post-neonatale è dovuta alle infezioni, difetti congeniti, tumori maligni o incidenti.
Poi ci sono bambini che muoiono senza alcuna causa evidente, le morti sono classificate come sindrome della morte infantile improvvisa (SIDS), definito nel PSUR (Rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza, tenete a mente questo acronimo per dopo) come morte che si verifica nel primo anno della vita e rimane inspiegabile dopo l’autopsia, o improvvisa morte inattesa (SUD), definita come morte che si verifica in i primi due anni di vita, e che rimane inspiegabile dopo storia clinica e finale degli eventi, ma senza autopsia. Insieme, questi due sono considerati morte improvvisa (SD) nel PSUR 15.
Tanti avevano lanciato l’allarme riguardo ad un collegamento ai vaccini fatti in età neonatale. Il vaccino contestato è ora il vaccino Infarix Hexa. Troppi dubbi e una ministra della salute che non risponde nero su bianco ad un’interrogazione che verte proprio su queste funeste notizie.
Forse era l’occasione giusta per il ministro della salute, Beatrice Lorenzin per far chiarezza su un argomento che tocca da vicino le paure di tanti genitori, perchè quando ti nasce un figlio oltre all’immensa gioia, la mamma e il papà saranno investiti a vita dalla paura di perdere il proprio figlio. E questo terrore è costante che non abbandona mai i pensieri nascosti e silenziosi.
INTERROGAZIONE SULLE MORTI POST NEONATALE DOPO INFARIX HEXA. L’ON. CATALANO CI INFORMA CHE LA LORENZIN NON HA ANCORA RISPOSTO
Ci ritroviamo a pochi giorni dall’udienza fissata (21 novembre 2017) dalla Corte Costituzionale per il ricorso della Regione Veneto sul decreto vaccini a firma del ministro della Salute a non avere una risposta seria e concreta da parte della Lorenzin riguardo un’interrogazione a firma dell’On. Ivan Catalano che punta riflettori sulle morti sospette in età post neonatale dopo la vaccinazione con Infarix Hexa, nonostante siano emersi fatti sconcertanti riguardo l’occultamento di dati importanti e degni di sollevare riflessioni e rassicurazioni istituzionali.Â
L’On. Catalano, contattato da FreedomPress ci informa che il ministro della salute non ha ancora risposto alla sua interrogazione datata 28 settembre 2017, nonostante questo vaccino sia commercializzato e somministrato nei centri vaccinali.
Ma cosa c’era scritto di così urgente in questa interrogazione?
L’Onorevole Catalano è andato a fare una verifica riguardo al vaccino esavalente che viene somministrato, Infarix Hexa e ha documentato un fatto a dir poco sconvolgente. Prima di parlare di questo vaccino analizza anche il motivo per il quale quello precedente, il vaccino Hexavac, è stato tolto dal mercato. Sia chiaro, nessun genitore che ha conseguito le profilassi dei propri figli con questo vaccino è stato informato che Hexavac è stato ritirato. I genitori di fatto sono l’ultimo anello di una processo cui si chiede responsabilità nella tutela della salute dei propri figli ma lo devono fare come atto di fede, poichè sembra questo il nuovo indirizzo che si vuole dare alla società a cui apparteniamo. I genitori non devono chiedere nulla, non devono essere informazioni riguardo ai farmaci di fatto somministrati, motivo per il quale molti hanno cominciato ad avere poca fiducia verso le stesse istituzioni sanitari e il governo stesso.
ON CATALANO 28.09.2017. VACCINI INFARIX HEXA: DATI PREOCCUPANTI SULLE MORTI IN CULLA, INTERROGAZIONE PER SOSPENDERE IN ITALIA
Inizia così l’Interrogazione a firma On. Catalano:
Il vaccino Hexavac è un farmaco che è stato autorizzato all’immissione in commercio dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) il 23 ottobre 2000. il 1º dicembre 2003, l’Ema, nel documento «EMEA public statement: EMEA update on hexavalent vaccines: Hexavac and Infanrix Hexa» pubblicò i risultati di uno studio epidemiologico retrospettivo che aveva segnalato un aumento di morti in culla con riferimento ai neonati vaccinati con vaccini esavalenti, pur rilevando un’associazione temporale tra vaccinazione e decessi, e stabiliva la mancanza di un’associazione causale e di un rischio per la salute. Il 17 novembre 2005 il farmaco viene sospeso dalla commercializzazione in via preventiva dall’Ema come misura cautelativa a causa di dubbi riguardanti la protezione a lungo termine contro l’epatite B.
- lo studio di Zinka e altri, «Unexplained cases of sudden infant death shortly after hexavalent vaccination» pubblicato il 26 giugno 2006 e lo studio scientifico «b-Tryptase and quantitative mast-cell increase in a sudden infant death following hexavalent immunization» hanno dimostrato il nesso causale fra il verificarsi della Sindrome della morte improvvisa del lattante (Sids) e la vaccinazione con Hexavac;
- lo studio di Giambi C, Bella A, Barale A e altri «A cohort study to evaluate persistence of hepatitis B immunogenicity after administration of hexavalent vaccines» BMC Infectious Diseases 2008 8:100, pubblicato nel luglio 2008 e lo studio effettuato da Zanetti e altri «Challenge with a hepatitis B vaccine in two cohorts of 4-7-year-old children primed with hexavalent vaccines: an open-label, randomised trial in Italy», pubblicato il 9 giugno 2012 hanno chiarito le caratteristiche della risposta immunitaria evocata dall’antigene dell’epatite B di Hexavac, dimostrando la sua efficacia. Ma il farmaco viene poi ritirato definitivamente su richiesta della ditta produttrice il 28 giugno 2012.
“Secondo l’analisi, i medici hanno scoperto che l’ultima relazione sulla sicurezza del vaccino ‘Infanrix hexa’ presentata da GSK (2015) ha cancellato i decessi riportati in precedenza dal produttore nel suo 16° rapporto (2012). Se queste morti non fossero state cancellate, le morti dopo la vaccinazione sarebbero state significativamente superiori a quanto previsto per caso”. Tuttavia, la rielaborazione dei dati presentati dalla Glaxo, effettuata correggendo i bias presenti sia nel PSUR 16 che nel PSUR 19, hanno chiaramente dimostrato che l’83 per cento delle morti riportate è avvenuto subito dopo la vaccinazione nei primi 10 giorni e solo il 17 per cento è accaduto nei successivi dieci giorni.Â
Però con una sentenza del 21 giugno 2017, la Corte di giustizia dell’Unione europea, CG, sez. II, si è pronunciata affermando il principio per cui, in assenza di prove scientifiche che dimostrino o neghino in modo definitivo l’esistenza di un nesso tra la somministrazione del vaccino e l’insorgenza della malattia, il danneggiato può dimostrare il nesso causale tra vaccinazione e patologia contratta sulla base della ‘prossimità temporale tra la somministrazione di un vaccino e l’insorgenza di una malattia’, ovvero dell’esistenza di un numero significativo di casi repertoriati di comparsa di [una] malattia a seguito di … somministrazioni“.
IL DEPUTATO CATALANO SPIEGA LE MOTIVAZIONI DI QUESTA INTERROGAZIONE A CUI LA LORENZIN EVIDENTEMENTE NON HA PRIORITÀ A RISPONDERE
Catalano: “Per queste ragioni ho scritto una interrogazione per chiedere al governo di quali informazioni disponga il Governo in merito ai dati sulla morte improvvisa in culla correlata al vaccino Infanrix hexa; se non intenda assumere iniziative per promuovere un riesame, da parte dell’Agenzia europea per i medicinali, della Valutazione periodica del beneficio-rischio del medicinale (la PSUR), presentata dal produttore del suddetto vaccino e se non intenda, alla luce dei fatti esposti in premessa, valutare se sussistano i presupposti per prevedere sul territorio nazionale una sospensione precauzionale del farmaco vaccinale Infanrix Hexa“.
Va tenuto ben in mente un dato importante. L’AIFA considera i vaccini come farmaci che devono essere sempre sotto monitoraggio intensivo, poiché vengono somministrati ad una popolazione pediatrica sana che non ha alcuna malattia da debellare, non vengono somministrati per curare ma potenzialmente per prevenire malattie trasmissibili, quindi la vaccinovigilanza, ovvero la farmacovigilanza dei vaccini in questo caso è dichiarata sempre attiva e per qualsiasi reazione avversa note e non note. Il fatto che vengono puntualmente rimossi dal mercato dimostra la necessità di questo monitoraggio intensivo. Diffidate dagli operatori sanitari che minimizzano le forme avverse che colpiscono i vostri figli dopo una vaccinazione, sono obbligati per legge a notificare senza dare alcun giudizio.
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