di Raffaele Menniti
A smentire la massima “Roma non è stata costruita in un giorno” ci ha pensato Gianni Infantino. Da meno di un anno alla presidenza del calcio mondiale, ha già stravolto gli immaginari collettivi di tutti gli appassionati.
Dal 2026 avremo 48 squadre a partecipare ai mondiali. Sedici gironi da tre, due partite per squadra, niente biscotto, poi tutti ai sedicesimi. Le prime due del girone passano. La terza va a casa.
Le parole del Presidente Fifa. Il “rivoluzionario” Gianni Infantino, con il suo “Ipse dixit”, ha già convinto tutti. Si perché in soli tre minuti tutti hanno approvato questa soluzione.
Il presidente ha motivato cosi la sua proposta: “Bisogna guardare avanti, pensare allo sviluppo del calcio nel mondo, perché il calcio si evolve, ha fatto passi da gigante in tante parti del mondo, non solo in Europa e Sudamerica che rimangono le locomotive del nostro sport. Quindi è importante – continua Infantino– poter dare una volta ogni quattro anni la possibilità a 16 Paesi in più di partecipare all’evento calcistico e sociale più grande al mondo. La partecipazione ad un Mondiale per un Paese che non vi partecipa ha degli effetti incredibili sulla promozione del calcio in quel Paese e dunque penso sia giusto aprire le porte dei Mondiali a più Paesi. Tanti Paesi – conclude il presidente Fifa – in più potranno sognare di partecipare e questo avrà un impatto benefico sugli investimenti in infrastrutture calcistiche”.
Le altre rivoluzioni. Importante è anche l’introduzione dei tempi supplementari a partire dalle semifinali. In caso di exequo nei sedicesimi/ottavi/quarti si procederà alla lotteria dei calci di rigore, molto più elettrizzante dei 30 minuti che non emozionano quasi mai. Dal 2018 di nuovo 4 squadre italiane in Champions. Probabile mondiale per club a 24 squadre dal 2019.
La durata del torneo. La massima competizione mondiale avrà la stessa durata di quello del 2014 e di quello dell’anno prossimo. I campioni del mondo disputeranno 7 partite in 32 giorni.
Un bel regalo alle tv, che nel complesso di tutte le competizioni continentali e non, avranno molto da poter trasmettere sulle proprie emittenti. Infatti da quest’anno si venderanno i diritti della Champions League e colossi come Mediaset, Sky, Rai, Discovery Italia e La 7 sono pronti a darsi battaglia. Con tutti questi aggiornamenti però anche le tv in chiaro avranno qualcosa da mostrare, perché al giorno d’oggi si sa, il calcio per una piattaforma televisiva è indispensabile.
A pagarne potrebbe essere lo spettacolo. Se come dice Infantino, L’Europa e il Sudamerica sono le locomotive del nostro sport, allora trovare squadre asiatiche e africane competitive non sarà facile e si potrebbero avere gironi con Egitto, Senegal e Canada. Partite poco entusiasmanti e avvincenti.
Il rovescio della medaglia. Avere 48 rappresentanti di Nazioni di tutto il globo, concentrate in una singola Nazione comporterebbe dei costi per la sicurezza ingentissimi, e quindi limiterebbe il raggio di ospitalità a paesi ricchi e con un ampio territorio a disposizione.
Insomma, ci sono i pro e i contro. Lo spettacolo di certo è garantito. Questo è sempre il football il gioco che amiamo.