Sempre più esperti consigliano una dieta a base di cibi fermentati. Questo per gli effetti benefici sul corpo oltre che per il prezioso contributo alla lotta contro gli sprechi alimentari. Ora arriva anche un corso di aggiornamento per i medici con tutta la lista di alimenti per il benessere del microbiota, il cui stato di salute è direttamente collegato a quello del corpo umano. Tempeh, noodles, formaggi e anche vino e birra, ecco gli alimenti fermentati consigliati dai medici.
LA DIETA RIVOLUZIONARIA PER IL BENESSERE DEL MICROBIOTA
«Effetti disastrosi della dieta occidentale». È questo l’allarme lanciato da medici e docenti universitari, impegnati in un’iniziativa per far conoscere il legame tra il cibo fermentato e il benessere del microbiota (un insieme di microrganismi il cui stato di salute è direttamente correlato a quello del corpo umano).
Tema posto al centro di un apposito corso ECM FAD (Formazione a Distanza) dal titolo “Nutrizione e microbiota: c’è fermento”, realizzato per il personale medico-sanitario dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e già online sulla piattaforma Consulcesi Club. Un ruolo strategico, quello della fermentazione alimentare, sottolineato anche dalla Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) attraverso la pubblicazione “Frutta e Verdura fermentati: una prospettiva globale”.
DIETA MEDITERRANEA, MESSICANA, GIAPPONESE WASHOKU CON CIBI FERMENTATI, DICHIARATE PATRIMONIO DELL’UMANITÀ DALL’UNESCO
La buona notizia è che i cibi fermentati, da sempre alla base delle diete dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco come quella mediterranea, messicana e giapponese washoku, comportano una serie di benefici forse sconosciuti ai più: favoriscono la digestione, prevengono le patologie infiammatorie, hanno un alto valore nutrizionale, depurano l’organismo e combattono gli sprechi alimentari. La fermentazione, infatti, è innanzitutto un metodo per la conservazione del cibo, applicabile nella nutrizione clinica di questi alimenti e utilizzabile anche in casa propria: pensiamo, ad esempio, alle classiche verdure sotto aceto.
QUALI SONO GLI ALIMENTI FERMENTATI?
Il primo che viene in mente a tutti è il classico yogurt, ma il menù di chi è interessato a questo tipo di cibi può essere molto più appetitoso: si va dai formaggi stagionati, come gorgonzola e provolone, a pietanze decisamente più etniche come il tempeh (o carne di soia, è una fonte essenziale di proteine vegetali dall’elevato valore nutritivo e dal basso contenuto di sodio) molto popolare in Indonesia e nel sud-est asiatico; senza dimenticare i noodles, tipologia di pasta asiatica, e cocktail messicani come il tepache (è un cocktail di origini messicane che si prepara con ananas fermentata). Tra le bevande fermentate più celebri, che possono contribuire al benessere del microbiota, ricordiamo soprattutto il vino rosso e la birra.
LEZIONI CHE ESPLORANO LEGAME TRA LA FERMENTAZIONE E BENESSERE DELLA PERSONA
Responsabile scientifico del corso (disponibile sul sito www.corsi-ecm-fad.it), il dottor Andrea Pezzana, medico e docente dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, con il contributo di esperti quali, ad esempio, la professoressa Chiara Cordero, docente di Chimica degli Alimenti presso l’Università degli Studi di Torino e la dottoressa Michela Zanardi, specialista in Scienza dell’Alimentazione. Articolato in cinque lezioni, che esplorano il legame tra la fermentazione alimentare e il benessere globale della persona, il corso prevede un questionario finale che accerta la comprensione dei contenuti e assegna 2 crediti formativi ECM, utili a completare l’obbligo formativo in scadenza per tutti i medici il 31 dicembre 2016.
“Nutrizione e microbiota: c’è fermento” si aggiunge all’ampio catalogo di corsi FAD offerti dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, di cui fanno parte anche i Film Formazione: una lista di produzioni che hanno già riscosso enorme successo tra i camici bianchi grazie a film selezionati in prestigiosi festival cinematografici, contribuendo a rendere Sanità in-Formazione il primo provider ECM FAD in Italia, come ha di recente decretato il prestigioso Annuario della Sanità con la sua classifica “THE BEST PROVIDER 2015 ECM”.
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