di Vincenzo Emanuele Camera
Ercolano (NA)- Mancano solo 15 giorni al referendum costituzionale. Il tour del segretario nazionale del PD e presidente del consiglio Matteo Renzi a promuovere le ragioni del “sì” fa tappa ad Ercolano.
Al di fuori del MAV Museo Archeologico Virtuale, location selezionata per il comizio, oltre al gremito schieramento delle forze dell’ordine, c’era una piccola folla di cittadini; molti di loro erano dei cittadini scontenti, pronti ad contestare calorosamente il premier, pochi erano invece i sostenitori del no.
Associazione “PROMARESCA” in maniera più evidente presente alla contestazione. Gli unici che si sono portati uno striscione con scritto sopra il loro nome, e quindi esponendosi in maniera evidente, sono stati i dipendenti dell’ex presidio ospedaliero Maresca di Torre del Greco, città limitrofa ad Ercolano; infatti un atto amministrativo regionale del 2010 abolisce la figura ospedaliera e di primo soccorso del Maresca, rendendola un polo oncologico di lungodegenza per anziani terminale ed, ad oggi, rischia la chiusura definitiva.
Come dichiarato da uno dei manifestanti, per la legge Balduzzi approvata il 13 settembre 2012, l’ospedale Maresca deve essere un presidio ospedaliero di I livello, poiché il bacino d’utenza (Torre del Greco, Ercolano, Portici, San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio a Cremano) è di 250.011 persone; il governatore campano Vincenzo De Luca ha dichiarato a marzo di voler rivedere questo atto, ma la presenza dei dipendenti del Maresca per il rischio di perdere il lavoro indica un senso di insicurezza nei confronti del loro futuro mentre attendendono delle risposte soddisfacenti alla loro situazione.
Tra i cittadini alcuni non apprezzano il ruolo del sindaco. Eccetto l’associazione “PROMARESCA”, tra la folla presente al esterno del MAV, molti discutono tra loro sul ruolo del sindaco. Tra queste voci anche quella di una ex dipendente del Centro Plinio di Ercolano, ente convenzionato che adesso è diventato completamente privato chiamandosi Centro Diagnostico Plinio. Questa dipendente ha dichiarato di aver richiesto aiuto al sindaco stesso per lei e le sue ex college, e che purtroppo sono state lasciate sole, nessun aiuto, nessun confronto. Ad oggi questa dipendente e altre 9 dipendenti sono state licenziate, mentre altre dieci, con 30 anni di lavoro sulle spalle, lavorano con l’attuale gestione.
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, membro del PD ed eletto nel 2015 (con un forte sostegno del segretario Renzi), viene contestato anche per aver messo a lustro l’esterno del MAV (era in cattive condizioni) principalmente per tale evento e non per l’importanza culturale della cittadina che merita.
Per chi non conoscesse Ercolano, la città è circondata da bellezze culturali dagli scavi patrimonio UNESCO alle ville del Miglio d’oro; infatti, per la terza volta consecutiva, Ercolano è candidata ad diventare Capitale Italiana della Cultura per il 2018.
Intanto Renzi entra tranquillamente nel MAV. Infatti, grazie alla proiezione effettuata sopra alla sala congressi, tutti noi presenti fuori al MAV assistiamo all’inizio del comizio di Renzi. Gli ingressi alternativi della struttura hanno permesso ai organizzatori di trovare soluzioni per evitare che Renzi venisse in contatto con la folla; qualcuno sospetta che sia entrato rimanendo all’interno di una volante, mentre è certo che all’uscita hanno preferito passare con la vettura per il centro storico isolato.
Isolato come la città che, non interessata principalmente dal dilemma referendario, preferirebbe la presenza del premier per l’apertura di posti di lavoro e non per un voto politico, seppur importante, ma che non risolva le problematiche attuali della cittadinanza.