Milazzo – Grande pubblico a Milazzo; continuano i CineCocktail di Claudia Catalli per MareFestival – Premio Troisi 2016. Isola pedonale di Milazzo gremita di pubblico per l’incontro con Sandra Milo e Massimo Dapporto. “L’ironia è stata la mia salvezza. Ho sempre pensato che la vita fosse una cosa da portare avanti con leggerezza, perché questo lavoro può dare grandi dolori”. Star assoluta dell’isola pedonale è stata Sandra Milo. Da Fellini a Mastroianni, da Sordi a Manfredi: la sua vita, i suoi sogni, i suoi dispiaceri e “il giorno più bello della mia vita: quello in cui Federico Fellini si è accorto di amarmi”. La Milo si è soffermata sul regista di “La dolce vita”, regalando al pubblico racconti privati e preziosi. “La cosa più importante che gli devo è avermi tolto il senso del pudore. Dopo aver lavorato con lui non mi sono più vergognata di nulla sul set”. Come sempre, il CineCocktail vede il pubblico protagonista. Molti ne hanno approfittato per chiedere a Sandra Milo del suo rapporto con i più grandi nomi della storia del cinema italiano. Sul finale, la sua esortazione alle donne: “Amatevi molto. Siete forti, siete importanti. Siete voi a reggere il peso della famiglia italiana”.
Dopo Sandra Milo, è stato il momento di Massimo Dapporto: divertente nei racconti di aneddoti di famiglia, ha ricordato il padre, Carlo Dapporto, attore dalla grande carriera teatrale e cinematografica e soprattutto dal grande trasporto comico. Guidato dalla Catalli, ha inoltre raccontato la sua prima volta in Sicilia e l’incontro ravvicinato con un coltello a serramanico. “Per me la Sicilia era un mistero. Ora ho più amici qui che nella mia città. Voi siciliani siete pronti alla tragedia, ma allo stesso modo siete pronti all’amicizia. Ammiro il coraggio di attori e artisti che hanno lasciato questa terra per andare incontro alla grande incognita del mondo del cinema e dello spettacolo in Italia”. Raccontando della serie tv “Amico mio”, che negli anni 90 lo ha portato all’attenzione del grande pubblico, Dapporto ha rivolto un messaggio agli attori: “Questo nostro lavoro è una parabola. Un giorno hai una grande popolarità e il giorno dopo tutto è finito. Ma siamo molto fortunati, perché abbiamo l’affetto del pubblico e non siamo mai soli”.