Roma – Ucciso a venti anni, l’omicidio di Marco Vannini ha scosso l’Italia intera. La famiglia del ragazzo ucciso con un colpo di pistola chiedeva verità e giustizia, ma la Corte d’Assise derubricava il reato a carico del padre della fidanzata del ragazzo da omicidio volontario a colposo e riduceva da 14 a 5 anni di carcere ad Antonio Ciontoli, 3 alla moglie e ai figli.
Marco Vannini moriva il 18 maggio del 2015, a Ladispoli dopo un colpo di pistola sparato in circostanze mai del tutto chiarite da Ciontoli (padre della fidanzata), militare di carriera e padre di Martina, fidanzata del giovane ucciso.
7 FEBBRAIO 2020. Tensione la mattina dell’7 febbraio 2010 per la famiglia Vannini. I genitori della vittima, Marina e Valerio erano presenti per conoscere la decisione che in mattinata la Cassazione avrebbe emesso, hanno salutato tante persone che erano presenti lì per sostenerli, per loro i Ciontoli non esistono più.
Mamma Marina: “Per noi saranno sempre gli assassini, loro potevano salvarlo”.
FELICITA’ PER LA FAMIGLIA VANNINI. LA CASSAZIONE DA’ RAGIONE ALLA FAMIGLIA DI MARCO.
La Cassazione dà ragione alla famiglia della vittima e dispone un nuovo processo d’appello per tutta la famiglia di Antonio Ciontoli, principale imputato dell’omicidio. I giudici della Cassazione hanno accolto con rinvio il ricorso della procura generale e dei familiari di Marco Vannini contro la sentenza d’appello che aveva ridotto la pena per Antonio Ciontoli.
Sarà quindi celebrato un nuovo processo d’appello. La condanna di Ciontoli era passata da 14 a 5 anni di reclusione, per omicidio volontario derubricato a colposo, mentre la moglie e i due figli erano stati condannati a tre anni in entrambi i gradi di giudizio.
“Questa sera la giustizia mi ha dato la forza di credere ancora nella giustizia”.
E’ il primo commento commosso della mamma Marina alla sentenza della Cassazione, in diretta a “Chi l’ha visto?”. Parole cariche di tensione, gioia, di dolore. Questa mamma che ha lottato per avere giutizia e verità per i proprio figlio Marco e questa sentenza ha portato un po’ di serenità a questa famiglia.
Ci tiene a sottolineare un dato importate mamma Marina:
“Marco si merita giustizia. Marco è morto a 20anni. Si poteva salvare e loro non hanno fatto niente. loro hanno mentito”.
E poi tiene a a ringraziare tutti: “Esiste ancora un’Italia per bene” – riferendosi all’affetto di tantissime persone li hanno sostenuti in tutti questi anni davvero difficili e che erano molti lì al loro fianco in questa giornata davvero ricca di tensione.
MARINA, MAMMA DI MARCO VANNINI IN DIRETTA FACEBOOK PER “CHI L’HA VISTO?”: “PRIMA NELLA GIUSTIZIA NON CI CREDEVO, ORA CI SPERO”
“Prima nella giustizia ci credevo, ora ci spero”, aveva detto la mamma di Marco Vannini, Marina, in diretta Facebook a “Chi l’ha visto?”
Ci sarà un appello bis per l’omicidio di Marco Vannini ucciso da un colpo di pistola a maggio 2015 mentre era a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale romano. La decisione della Cassazione che dispone un nuovo processo d’appello per tutta la famiglia di Antonio Ciontoli, principale imputato dell’omicidio, riporta speranza alla famiglia Vannini cercata con ogni forza in tutti questi anni di grande sosfefrenza e dolore.
CHI L’HA VISTO? RENDE NOTA LA MOTIVAZIONE DEL SOSTITUTO PROCURATORE GENERALE DELLA CASSAZIONE, ELISABETTA CENICCOLA CHE HA CHIESTO DI ANNULLARE LA SENTENZA DI APPELLO E CELEBRARE UN NUOVO PROCESSO PER I QUATTRO MEMBRI DELLA FAMIGLIA CIONTOLI PER OMICIDIO VOLONTARIO
“Così il sostituto procuratore generale della Cassazione, Elisabetta Ceniccola, ha chiesto di annullare la sentenza di appello e celebrare un nuovo processo per i quattro membri della famiglia Ciontoli per omicidio volontario. spiega la trasmissione “Chi l’ha visto?”
“Vicenda gravissima e quasi disumana. Tutti gli imputati per 110 minuti hanno mantenuto condotte omissive, menzognere e reticenti di fronte agli operatori sanitari”.
“Ciontoli ha lasciato consapevolmente morire Vannini per non perdere il posto di lavoro. Era consapevole della gravità della situazione e del fatto che si andava aggravando sempre di più”, ha detto in udienza il professor Franco Coppi, legale della mamma di Marco Vannini, sottolineando che:
“Ciontoli si è reso perfettamente conto, ha seguito l’agonia del ragazzo passo passo, senza preoccuparsi della sua morte, che avrebbe eliminato dalla scena l’unico testimone che avrebbe detto come erano andate le cose”.
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