di Cinzia Marchegiani
Milano – “Finalmente una sentenza che rimette le cose al posto giusto!”. Questo il primo commento del Presidente della Società Oftalmologica Italiana, Matteo Piovella, alla pronuncia della sentenza del Consiglio di Stato che ha certificato la correttezza delle indicazioni ed azioni della SOI Società Oftalmologica Italiana sul frazionamento delle terapie intravitreali, terapie salvavista a cui moltissimi malati non hanno potuto accedere.
Da anni la SOI ricorda che si sta battendo affinché ogni farmacia adeguatamente attrezzata (e non solo le farmacie ospedaliere come, sbagliando, ha finora imposto AIFA) abbia il diritto di frazionare i farmaci anti-VEGF. Il tutto per consentire la massima disponibilità del farmaco salva vista.
“Giustizia è stata fatta! – commenta soddisfatto Matteo Piovella, Presidente della SOI – Finalmente anche in Italia, esattamente come accade in tutto il mondo, ogni farmacia adeguatamente attrezzata (e non solo le farmacie ospedaliere abilitate irresponsabilmente da AIFA secondo regole sbagliate e strumentali) avrà il diritto di frazionare i farmaci anti-VEGF. Con una sentenza definitiva il Consiglio di Stato ha certificato la correttezza delle indicazioni e delle azioni sostenute da anni dalla SOI per la tutela dei pazienti affetti da maculopatia che debbono sottoporre i loro occhi, numerose volte all’anno, alle iniezioni intravitreali.
“La SOI – spiega Piovella – continuerà il virtuoso percorso fin qui intrapreso per la tutela dei pazienti affetti da patologie oculari, e seguiterà a monitorare la denuncia presentata a suo tempo alla Corte dei Conti nei confronti dei responsabili di AIFA (l’Avvocatura dello Stato nel 2014 aveva indicato un danno di spesa equivalente a 1.200.000.000,00 di euro) e gli ulteriori rilevanti danni emergenti”
“Quando i Giudici fanno bene il loro mestiere e hanno il coraggio di evidenziare quali siano gli effetti devastanti derivanti dallo scarso senso di responsabilità mostrato da chi ha il compito di dettare le regole e da chi ha il dovere di esercitare l’indispensabile funzione di controllo – spiega Piovella – le sentenze non possono che certificare le cose giuste e corrette e riconoscere la capacità, la competenza e l’onestà di chi svolge il proprio lavoro a tutela e sostegno di chi viene burocraticamente privato della vista. Ma nel frattempo, il mio pensiero – continua Piovella – va al grave danno subito dai 100.000 pazienti a cui, in questi anni, hanno negato il diritto di accesso alle cure: un diritto costituzionalmente garantito. Con la nuova sentenza del Consiglio di Stato è stata demolita una delle più odiose determine di AIFA (la determina AIFA del 23 giugno 2014): una sentenza che impone importanti riflessioni e valutazioni sulle differenti situazioni che si sono determinate e sui ruoli assunti dai singoli”.
Alla fine, anche in Italia, esattamente a come accade in tutto il mondo, ogni farmacia adeguatamente attrezzata (e non solo le farmacie ospedaliere abilitate in modo errato da AIFA) avrà il diritto di frazionare i farmaci anti-VEGF.
La SOI nel dettaglio mostra che cosa i Giudici hanno affermato: “Correttamente, infatti, l’appellante ha rilevato che il discrimine può fondarsi sulle attrezzature di cui sono dotate le farmacie pubbliche e private, ma non sulla loro natura pubblica o privata, in quanto essa non implica di per sé la maggiore qualificazione professionale e la maggiore sicurezza nel compimento dell’attività tecnico professionale, che deve necessariamente rispondere ai medesimi standard di qualità. Sicché la garanzia di sterilità non può giustificarsi con la sola natura ospedaliera della farmacia incaricata del confezionamento del prodotto, ma, semmai, con la previsione delle necessarie dotazioni tecniche e metodiche da utilizzarsi, ritenute idonee a scongiurare la contaminazione del prodotto durante la lavorazione”.
Con questo giudizio i giudici hanno responsabilmente voluto individuare i pericoli derivanti da una strumentalizzazione di luoghi comuni su cui oggi viene erroneamente sostenuto il SSN: “Chi non ha competenza e capacità oggi ripete, come se fosse un mantra, che il sistema sanitario italiano è il migliore e il più sicuro del mondo: se lo dicono fra di loro e si autocertificano. – dice Piovella – La realtà è differente e viene nascosta ai cittadini perfino dagli Enti che hanno la responsabilità di dettare le regole: come AIFA. Prendiamone nota perché ovviamente il problema è generale e non coinvolge solo all’oculistica.”
LA PERSEVERANZA DEL PRESIDENTE DELLA SOI, NONOSTANTE I LINCIAGGI MEDIATICI
Negli ultimi 10 anni, per questa triste vicenda Avastin contro Lucentis, la SOI – e in prima linea il suo esperto e capace Presidente Matteo Piovella – sono stati oggetto di pressioni e veri e propri linciaggi mediatici e giuridici. Ciò nonostante il Presidente SOI non ha mai ceduto di un passo, insistendo in ogni azione possibile per eliminare ogni intollerabile limitazione all’accesso alle terapie intravitreali.
In tale prospettiva, il Presidente SOI ha costantemente esercitato ogni attività possibile verso tutti gli organi istituzionali interessati: i Ministri della Salute, i Direttori dell’AIFA, la Presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità, il Presidente dell’Anti Corruzione Raffaele Cantone, il Procuratore della Corte dei Conti di Roma. Il tutto per ottenere il superamento dell’inserimento irrazionale, scorretto ed ingiusto, dei farmaci anti VEGF alla famigerata fascia H: il che, ovviamente, ne limita l’uso solo nell’ambito esclusivamente ospedaliero. In tutto il mondo con competenza e capacità ci si comporta in modo opposto.
A breve – afferma Piovella – ci sarà un nuovo incontro con il nuovo Direttore dell’AIFA per porre fine a tutta la questione, attraverso l’adozione delle indicazioni che sono state messe a punto al Ministero della Salute il 5 dicembre 2016: una riunione fiume senza esclusione di colpi. Voglio ricordare che la SOI ha portato avanti da sola una battaglia di diritto e di giustizia nell’interesse di tutto il mondo della visione: una battaglia a difesa del diritto di accesso alle terapie a tutela dei pazienti e del diritto-dovere dei medici oculisti, e non solo, di utilizzo – secondo scienza e coscienza – delle terapie off label.
Occorre lottare con forza e determinazione per consentire a tutti i colleghi di esercitare la propria professione con il massimo riconoscimento di dignità nel rispetto della loro professione e della funzione essenziale che svolgono a favore della collettività.
Occorre lottare con forza e determinazione per rigettare il tentativo di ridimensionamento in atto nei confronti delle eccellenze chirurgiche e terapeutiche, queste si reali, che sono il pilastro dell’oculistica in Italia.
In queste complesse e difficili situazioni – conclude Piovella – la forza mi è stata data dalla coesa determinazione dei 7.000 oculisti italiani che la SOI rappresenta.