L’Ital-Ventura, alla prima ufficiale, vince, ma non convince pienamente. Dopo la sconfitta nell’amichevole, in quel di Bari, con la Francia per 2-1 che ha mostrato un’Italia molle, fragile e diametralmente opposta a quella di Conte per rigidità, solidità difensiva e per cattiveria, gli azzurri battono ad Haifa 3-1 l’Israele, padrone di casa.
IL MATCH. Dopo 15 minuti di studio da parte delle due squadre, Graziano Pellè colpisce facendo passare in vantaggio, con un tapin ravvicinato, nato da una progressione per vie centrali di Verratti e conclusa magistralmente da Antonelli con un cross rasoterra, gli azzurri. Al 28 minuto la partita subisce una svolta: giallo a Chiellini che sull’azione successiva al rigore trasformato da Candreva per l’Italia che vale il 2-0, commette l’errore decisivo che porta alla ripartenza dei padroni di casa. Con un meraviglioso pallonetto morbido da fuori area, Tal Ben Hain accorcia le distanze, mettendo paura agli azzurri. La ripresa è tutta in sofferenza. Dopo l’espulsione di Chiellini per doppio giallo al 55’, il match è in salita per gli azzurri. Dimostrando però di saper resistere e soffrire, al minuto 83 riescono, in ripartenza, con Immobile, a trovare il goal che chiude definitivamente il match. Primi tre punti dell’era ventura, in un girone di qualificazione difficilissimo.
L’ANALISI. Un’Italia quasi impaurita quella del secondo tempo. Si è fatta schiacciare con troppa facilità nella propria metà campo. Nonostante il muro dei 5 centrocampisti, Israele riesce a rendersi molto pericoloso, facendo tremare per più volte la porta di Buffon, bravissimo a chiudere lo specchio con interventi non stilisticamente perfetti, ma efficaci. L’Italia riesce solo in poche occasioni con Verratti, nuovo leader della nazionale e migliore in campo per palle recuperate e palloni giocati, a chiudere le linee di passaggio impedendo ai padroni di casa di creare pericoli.
Questa squadra non è la stessa degli europei e il big match con la Spagna è alle porte. Manca un mese al primo, difficilissimo, scontro diretto fondamentale per la qualificazione ai mondiali Russi del 2018. L’Italia ha bisogno di più grinta, più cattiveria e qualche Verratti in più che ci permetta di sognare e impaurire tutti i nostri avversari.