Cronaca Politica italiana
di Cinzia Marchegiani
C’è qualcosa che non va e non sono solo i soliti strilli che insorgono ad ogni tornata elettorale. A fotografare una istantanea molto poco rassicurante è proprio Ferdinando Imposimato contro il Movimento Cinque Stelle che come viene riportato dalla cronaca politica sembra aver gettato la maschera in Commissione Affari Costituzionali votando contro un emendamento che prevedeva l’introduzione del voto disgiunto che costituisce il cuore del sistema elettorale tedesco.
Ma vediamo cosa scrive Imposimato da sempre vicino al Movimento dei Cinque Stelle, grande sostenitore.
IMPOSIMATO: “LA LEGGE ELETTORALE E’ UN MODELLO TEDESCO…MA TRUCCATO”
Imposimato spiega pubblicamente cosa in realtà nasconde la legge elettorale che è stata presa a modello dalla Germania con sbarramento del 5%:
“È un tedesco truccato. In Italia candidati saranno indicati tutti su una sola scheda. Troveremo il nome di un candidato in un collegio uninominale per ciascun partito , e una lista di partito bloccata con un minimo di due e un massimo di sei candidati per la parte proporzionale. Non potremo scegliere i candidati con le preferenze. E questo viola l’art 48 sulla libertà di voto. Il voto sarà espresso in blocco: un solo segno sarà sufficiente a indicare insieme partito o movimento, il candidato uninominale e quelli del listino. Chi non gradirà la formazione della propria squadra, avrà due alternative: cambiare bandiera o non votare. La scelta per la scheda unica in Italia rende impossibile il voto disgiunto, come invece avviene in Germania: dove votare un candidato e un partito nell’uninominale e un partito diverso nella proporzionale è possibile . Bisognerà mettere sulla scheda una sola croce, pena l’annullamento del voto”
Continua Imposimato e non ha paura di destabilizzare la base del Movimento Cinque Stelle: “Inoltre in Germania c’è la certezza che chiunque arrivi primo nei collegi uninominali verrà eletto, perfino nel caso in cui le percentuali nazionali del proprio partito non lo giustificano. In Italia, vincere nel collegio uninominale non darà garanzia di farcela. Bisognerà che il partito superi il 5%. Vista dall’alto, la geografia del prossimo Parlamento sarà rigorosamente proporzionale. Ogni partito avrà i seggi che si merita in base alla percentuale dei voti. Se nessuno, come è prevedibile, vincerà nel proprio collegio con oltre ll 50%, scatterà un diverso meccanismo, fatto apposta per tutelare i vertici: verrà eletto il numero 1 del listino proporzionale. Con la conseguenza che tutti i caporioni dei partiti o movimenti pretenderanno di occupare la posizione di numeri 1 del listino circoscrizionale. Tornano i capilista bloccati imposti dall’alto ,contro il principio che il voto è libero , personale ed eguale, di cui all’art 48 della Costituzione.
Su richiesta del PD, si è deciso di iniziare l’assegnazione dei seggi a livello circoscrizionale, partendo dai numeri uno dei listini proporzionali che l’elettore troverà sulla colonna di destra della scheda. Solo dopo questa prima scelta, scatteranno i seggi per i vincitori dei collegi uninominali in quella stessa circoscrizione, e ove ci fosse la disponbilità di voti , verrebbero pescati i numeri 2 e 3 dei listini proporzionali. Poi se il partito avrà conquistato altri seggi nella circoscrizione, scatteranno i vincitori del rispettivo collegio uninominale. Se resteranno seggi da occupare , scatteranno i vincitori del rispettivo collegio uninominale”.
IMPOSIMATO INCALZA: “SONO PREVISTE MULTICANDICATURE PER I BIG DEI PARTITI CHE CONFERISCONO POTERE DI CONTROLLO DEI GRUPPI PARLAMENTARI”
“Sono previste multicandidature per i big dei partiti. Ogni candidato, a discrezione assoluta del suo segretario , potrà candidarsi in un collegio uninominale e fruire di tre paracadute in altrettanti posti di capolista nel listino proporzionale”- continua la sua analisi Ferdinando Imposimato sul modello della legge elettorale figlio di un accordo verticistico tra PD e Grillo – La corsia preferenziale per i capilista bloccati e le multicandidature, conferiscono ai capi bastone un potere di controllo dei rispettivi gruppi parlamentari”.
ANALISI DI IMPOSIMATO DEVASTANTE: ” IL METODO APPARE UN SISTEMA INFALLIBILE PER METTERE LE OLIGARCHIE DEI PARTITI AL RIPARO”
Schiacciata finale di Imposimato sul modello della legge elettorale che non supporta e sostiene per nulla: “Il metodo scelto appare un sistema infallibile per mettere le oligarchie dei partiti e i loro fedeli peones al riparo dal rischio di essere trombati, anche se immeritevoli. I più furbi sono catapultati nei collegi sicuri e blindati, e comunque avranno tre opzioni proporzionali da sfruttare. La soglia del 5% fa scattare un premio implicito per i partiti più grandi. I voti dei piccoli partiti che non raggiungono il 5% vanno ai grandi partiti . Quelli che non amano la versione italica del modello tedesco , tra cui chi scrive, sanno che in Germania, tutti i candidati, nessuno escluso, vengono scelti dagli iscritti ai partiti con nome e regole stabilite da una legge sui partiti. In Italia, invece, non avverrà .”
Imposimato ricorda:
“Moro ammonì: i partiti ‘devono operare con metodo democratico quale è universalmente riconosciuto; ed è evidente che se non vi è una base di democrazia interna, i partiti non potrebbero trasfondere un indirizzo democratico nella vita politica del paese’. La legge sui partiti in attuazione dell’art 49 della Costituzione, approvata dalla Camera, langue al Senato: le segreterie di partiti in Italia potranno fare come vogliono, scegliendo non i più capaci ma i più protetti. Se per semplificare il quadro politico , si restituisce alle segreterie dei partiti e dei movimenti il potere di scegliere chi eleggere e lasciare che le segreterie o i vertici facciano una maggioranza su misura, non è la scelta migliore. La scelta dei parlamentari viene fatta non sulla base della competenza ma della obbedienza al capo.
I 5 stelle avranno le parlamentarie on line. Domanda e risposta di Imposimato sulle parlamentarie on line dei Cinque Stelle: “Certo ma chi sarà di fatto a fare le liste? Staremo a vedere se verrà rispettata la democrazia diretta che è un pregio del M5S, ma talvolta vacilla, la legge non darà stabilità all’Italia. Dopo le elezioni sarà difficile formare una maggioranza stabile , anche unendo le forze del PD e di FI. Mentre il M5S, anche se fosse il maggiore partito , potrà fare un governo di minoranza che non durerà , perché sarà ostacolato dall’opposizione che difende la legge sul Job act, la buona scuola, le grandi opere intili e il finanziamento della Banche“.
IMPOSIMATO: “NOI SIAMO PER IL DOPPIO TURNO, L’UNICO CHE CONSENTE STABILITÀ”
Ne è certo Imposmato e spiega l’origine di tale affermazione ricordando come la decisione della Consulta di dichiarare incostituzionale il doppio turno fu errata ed illegittima. “Conseguente alle pressioni del governo Renzi sulla Corte Costituzionale: una decisione in contrasto col referendum popolare abrogativo del 18 e 19 aprile 1993 che bocciò il mattarellum. Gli italiani espressero la volontà inequivocabile di abbandonare il sistema proporzionale ( con i seggi ripartiti tra le formazioni politiche, anche piccolissime, sulla base dei voti conseguiti) utilizzato ininterrottamente in Italia dalle elezioni del ’48 fino ad allora. A motivare il desiderio di cambiamento, nel clima del dopo tangentopoli, c’era la convinzione che fosse stato proprio quel sistema la causa di alcuni mali endemici del sistema politico italiano, quali l’instabilità dei governi, la complessità e la fragilità delle maggioranze (con tanti mini partiti capaci di condizionare l’esecutivo in modo sproporzionato al loro peso elettorale reclamando vantaggi ingiustificati), la corruzione e l’aumento della spesa pubblica. Noi siamo per il doppio turno, il solo che consente alternanza“.
IMPOSIMATO RISPONDE AD UNA SUA LETTRICE FORSE PREOCCUPATA PER IL M5S:” NON POSSO TACERE. VOGLIO POTER SCEGLIERE TRA GLI ATTIVISTI DEL M5S I PIÚ BRAVI”
Una lettrice preoccupata per la credibilità del Movimento Cinque Stelle chiede ad Imposimato: “Grazie dottore per la sua analisi attenta e dettagliata. Speriamo che i 5stelle si ravvedano, perlomeno il loro capo“