di Cinzia Marchegiani
Roma, 24 luglio 2018 – La Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) affronta un tema troppo spesso sottovalutato, il benessere degli uomini e la loro prevenzione dell’apparato riproduttivo maschile.
E così SIUrO con una domanda semplice sensibilizza e informa:
Le donne vanno dal ginecologo e gli uomini…? Dovrebbero anche loro sottoporsi ad una visita con lo specialista che nel suo caso è l’urologo. Ad ogni età c’è sempre un ottimo motivo per sottoporsi a questi controlli.
- Under 25 – Finita l’età pediatrica, una visita durante la pubertà potrebbe aiutare i ragazzi alle prese con i cambiamenti del proprio fisico. Inoltre, consentirebbe di verificare che non esistano problemi di sviluppo degli organi urogenitali o patologie che possono compromettere la fertilità una volta adulti
- Tra i 25 e i 45 anni – E’ raccomandabile svolgere una visita urologica di controllo intorno ai 30/35 anni soprattutto se non si sono più svolte analisi specifiche dopo l’adolescenza
- A partire dai 40 anni – una visita annuale dall’urologo può aiutare a riconoscere i sintomi di infezioni legate all’attività sessuale o di alterazioni della fertilità, oppure disfunzioni sessuali, come i disturbi dell’erezione.
Ma gli uomini italiani vanno dall’urologo? La risposta: “Sì, ma non abbastanza e i più latitanti sono i più giovani“.
Il prof. Giario Conti Segretario Nazionale della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) afferma:
“Nel nostro Paese meno del 5% dei ragazzi sotto i 20 anni ha svolto una visita in un nostro ambulatorio mentre più del 40% delle ragazze di pari età è stata almeno una volta dal ginecologo. La prevenzione è uno strumento efficace per contrastare le malattie dell’apparato riproduttivo maschile. I controlli dovrebbero iniziare già in età pediatrica per valutare la presenza di malformazioni e problemi legati allo sviluppo degli organi genitali maschili e proseguire nel corso di tutta la vita”.
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