di Cinzia Marchegiani
Roma – Tutto nasce da questa domanda: “Perché un bimbo di cinque anni deve aspettare per accedere alle terapie riabilitative anche se considerato grave?”
A fotografare una situazione patologica che colpisce soprattutto le famiglie con bambini disabili nel Lazio interviene Rita dell’Erba, Responsabile Provinciale “persone speciali ” Noi con Salvini- Brindisi.
Rita dell’Erba, pugliese è madre di un bimbo disabile e ha risposto ad un grido di aiuto di una mamma di Roma che ha un bambino Down di 5 anni che l’ha contattata dopo il suo intervento a Napoli all’incontro con Matteo Salvini. La dell’Erba senza molti giri di parole aveva chiesto di fare chiarezza sui fondi stanziati per le fasce deboli: “La disabilità va vissuta con dignità, e non deve essere sfruttata per il tornaconto di amministratori senza scrupoli, che troppo spesso allontanano l’interesse da chi non vive questa problematica in prima persona“.
L’SOS lanciato da Roma riguarda non solo il bimbo di 5 anni ma coinvolge e travolge molte famiglie con necessità improcrastinabili ma invisibili alle istituzioni.
APPELLO ALLE ISTITUZIONI REGIONALI. In merito a questo spaccato quotidiano che molte famiglie del Lazio subiscono, la Responsabile Provinciale “persone speciali ” Noi con Salvini- Brindisi invita a trovare soluzioni concrete e nel dettaglio spiega le difficoltà e le incongruenze del mondo delle disabilità:
Possibilità di accesso alle terapie riconosciute in convenzione presso i centri riabilitativi: “Un bambino Down di cinque anni che ancora non parla è attualmente lasciato a se stesso dalle istituzioni e lo sapete perché? Perché risulta ormai grande e la precedenza spetta a bimbi più piccoli. Questo perché in tutti i centri riabilitativi accreditati i posti non ci sono più, tra l’altro a Roma alcune Asl si stanno accorpando ed hanno bloccato gli accessi dei nuovi inserimenti, perché di fondi per i disabili non ce ne sono più. Ora ci si chiede perché le istituzioni permettono questa guerra fra disabili, perché un bimbo di cinque anni deve aspettare anche se considerato grave? Chi decide le precedenze? Possibile che una malattia genetica invalidante non abbia una corsia già prestabilita e che deve essere intrapresa? E le famiglie in tutto questo caos sono lasciate a se stesse in attesa di chissà, e non sapendo neanche più a che santo rivolgersi per essere ascoltate e seguite. Ora vogliamo avere delle risposte, di chi è la responsabilità di tutto ciò? Della Regione, dello Stato? Noi famiglie di disabili vogliamo assolutamente che si cominci a finanziare la disabilità in tutte le sue sfaccettature.
Le istituzioni rispondano a queste famiglie, perché i bambini devono avere tutti gli stessi diritti e le stesse opportunità di crescita umana, sociale e accesso alle terapie e cure.
VIDEO Intervento Rita dell’Erba, Responsabile Provinciale “persone speciali ” Noi con Salvini- Brindisi.
Si sta assistendo alla deriva della dignità di questa società, dove il più fragile della catena è messo in antitesi contro i suoi stessi fratelli. Ciò è inaccettabile. È vero Rita…. la disabilità deve essere vissuta con dignità.