Il latte non è indispensabile. La LEGANTIVIVISEZIONE aveva chiesto l’intervento dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria contro la campagna a favore del consumo del latte promossa dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Ora la LAV esulta, comunicando di aver battuto il Ministero delle politiche agricole: “La sua recente campagna #oradellatte faceva disinformazione affermando il contrario, e ha ottenuto l’intervento dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria che farà cambiare le pagine del sito pubblicitario pagato con soldi pubblici della campagna #oradellatte, con testimonial lo chef Carlo Cracco, il nutrizionista Giorgio Calabrese e la giornalista Cristina Parodi. La campagna aveva definito ‘fondamentale’ questo alimento ‘in tutte le fasi della vita degli individui’, affermando fra l’altro che ‘per una corretta alimentazione quotidiana’ è ‘indispensabile per il nostro organismo, sia per quanto riguarda la fase dello sviluppo che nell’età adulta’.
Spiega la LAV: “L’organismo di regolamentazione pubblicitaria, ha scritto, sulla base della documentata denuncia scientifica trasmessa dall’associazione animalista che ‘L’apporto proteico e di nutrienti fornito dal latte può essere sostituito senza inconvenienti da altri cibi non di origine animale'”.
“Siamo scandalizzati che il Ministro delle politiche agricole e alimentari Martina dia ben 120 milioni di euro di aiuti per un sistema zootecnico già fortemente sostenuto da contributi pubblici, incapace di reggersi solo sulle proprie gambe e che prende il latte alle altre specie animali, sottraendolo ai loro piccoli fatti nascere a forza – afferma Gianluca Felicetti, Presidente LAV – Il termine indispensabile era stato già censurato come ingannevole negli anni scorsi dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria su nostra istanza contro Mellin e Consorzi di produttori di carni che intendevano accreditare il messaggio che è impossibile vivere senza alimentarsi con proteine animali, e questo è contraddetto dalla vita di milioni di vegani e di intolleranti al lattosio in tutto il mondo e in tutte le epoche. Lo sapevano e lo sanno tutti, ora per forza anche il Ministero delle politiche agricole e alimentari che non deve più discriminare con un’IVA da beni di lusso gli agricoltori che producono i latte di origine vegetale sempre più preferiti anche dagli italiani. Al Ministero delle politiche agricole e alimentari chiediamo di farsi portavoce di tutti gli interessi, con obiettività”.
IL LATTE NON È INDISPENSABILE, E NON PROTEGGE DAL RISCHIO FRATTURE OSSEE
Lo aveva spiegato la LAV fornendo numeri ed esempi: “Negli Stati Uniti il 90% dei cittadini di origine asiatica, il 70% cento di quelli di origine africana e dei nativi americani, e il 50% degli ispanici sono intolleranti al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte . Gli studi hanno dimostrato che una sostanziale riduzione della tolleranza al lattosio è comune tra chi ha origini arabe, ebraiche, italiane o greche. Rapportandolo a livello mondiale, si arriva al 75% della popolazione, avanzava la LAV, dimostrando che il latte non si possa definire ‘indispensabile per il nostro organismo’.
E’ inoltre convinzione diffusa e ingannevole che il calcio contenuto nel latte sia indispensabile per la salute delle ossa. Numerosi studi, tra i quali l’Harvard Nurses‘ Health Study, che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, hanno evidenziato che il consumo di latte non protegge dal rischio di fratture, conseguenza dell’osteoporosi. Il latte, che comporta molti altri rischi derivati dell’eccessivo consumo di alimenti di origine animale, è una delle possibili fonti di calcio, ma non è l’unica, né la migliore: esistono infatti eccellenti fonti vegetali di questo elemento”.
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