Il caso nazionale
Ormai è in atto una guerra… quella sulle vaccinazioni e sui medici presi di mira da presunte violazioni sull’infrazione del codice deontologico, cioè i professionisti che sconsiglierebbero le vaccinazioni. Si ma su quali basi? Ora a distanza di tre mesi dall’annuncio della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) che anticipava provvedimenti disciplinari fino alla radiazione dei professionisti, è notizia di pochi giorni fa che si sono aperti i primi procedimenti disciplinari per due camici bianchi che hanno sconsigliato la vaccinazione. Un terzo caso a Venezia.
Non è un caso però questa guerra dei vaccini in Italia, che nonostante un calo vaccinale, non abbia registrato emergenza di alcuna pandemia, tra l’altro alcuni vaccini sono facoltativi come il vaccino MPR (Morbillo, Parotide e Rosolia). Una guerra che sta esacerbando e proponendo azioni coercitive anche verso i bambini che si dovranno iscrivere alla materna o ai nidi, senza vaccini obbligatoti (4 e non 6 come l’esavalente) non si può entrare. Ci si è spinti talmente oltre che se per i bambini varrà la coercizione poi lo diventerà per tutti gli operatori scolastici, genitori, nonni, zii e vicini di casa? Possibile che non è stato pensato ad un piano verifica immunizzazioni, concetto molto diverso dalle profilassi vaccinali? La guerra si è pinta davvero oltre a tal punto che si vorrebbero creare anche feste di compleanno senza i bambini vaccinati… parchi gioco, insomma presto sarà proposto un mondo a due corsie, vaccinati e non vaccinati. La prossima tappa sarà alla caccia all’untore?
CODACONS: E’ RITORNO AD INQUISIZIONE. PRONTI A RICORSI CONTRO PROVVEDIMENTI FNOMCEO
Il Codacons ha esordito proprio ieri con un comunicato “Un vero e proprio ritorno ai tempi bui dell’Inquisizione, che genera orrore e rappresenta una vergogna per un paese civile“.
Il Codacons bolla le decisioni della Fnomceo, la federazione nazionale degli Ordini dei Medici, che ha aperto due procedimenti disciplinari nei confronti di altrettanti camici bianchi che hanno “osato” manifestare una posizione critica sui vaccini.
“Non è certo tornando al Medioevo che si apporterà un contributo utile e costruttivo al dibattito sui vaccini – spiega il presidente Carlo Rienzi – Genera orrore in un paese civile la sola idea che i medici possano essere puniti se esprimono una opinione critica su un tema controverso come i vaccini. Per tale motivo annunciamo oggi una battaglia contro la Fnomceo, e siamo pronti ad avviare ricorsi in ogni sede per annullare qualsiasi provvedimento disciplinare contro i medici”.
Rienzi conclude:“Ribadiamo la validità e l’importanza dei vaccini, ma solo quelli pediatrici o per soggetti realmente a rischio, e contrasteremo con ogni mezzo la campagna per le vaccinazioni di massa e i regali che lo Stato fa alle aziende farmaceutiche attraverso il vaccino esavalente non previsto da nessuna legge”.
Il Codacons informa che promuoverà inoltre nei prossimi giorni la proiezione del film sui vaccini “Vaxxed” nelle sale cinematografiche delle principali città italiane, non per contestare i vaccini, ma perché sia garantita la libertà di espressione.
LA GUERRA SULLE VACCINAZIONI PARTITA GIA’ NEL 2014, PECORELLI (EX PRESIDENTE DELL’AIFA) RICEVEVA INCARICO ALLA CASA BIANCA
Ma questa guerra sembra avere origini non troppo lontane… infatti è proprio l’AIFA stessa, l’Agenzia italiana dei farmaci, ancora guidata dalla presidenza di Sergio Pecorelli aveva lanciato un comunicato 29 settembre 2014 con il quale informava che l’Italia avrebbe guidato nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo: “È quanto deciso al Global Healty Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama“.
Si legge nel comunicato dell’AIFA 29.09.2014:
“È un importante riconoscimento scientifico e culturale all’Italia, soprattutto in questo momento in cui stanno crescendo atteggiamenti ostili contro i vaccini – ha dichiarato il prof. Pecorelli – Dobbiamo intensificare le campagne informative in Europa, dove sono in crescita fenomeni anti vaccinazioni. Si tratta di un’operazione che l’Italia intende condurre con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, incluse le Università. Per prevenire la diffusione di malattie da tempo eradicate nei paesi occidentali e che, oltre all’impatto drammatico che hanno su decessi e patologie evitabili, impongono costi rilevanti ai sistemi sanitari”.
“Sul tema della salute dobbiamo rafforzare la cooperazione internazionale – ha affermato il Ministro Lorenzin – Il tema dei vaccini sarà una delle priorità durante il semestre italiano di Presidenza Europea. Il nostro Paese si trova al centro dell’area mediterranea e le molte crisi internazionali hanno portato a nuovi imponenti flussi migratori. È necessario rafforzare i controlli nei confronti di malattie endemiche riemergenti come polio, tubercolosi, meningite o morbillo. Se vogliamo evitare il collasso dei sistemi sanitari del Vecchio Continente dobbiamo rafforzare i processi di vaccinazione verso tutte le persone che vivono in Europa. L’Italia, attraverso l’operazione Mare Nostrum, ha svolto oltre 80.000 controlli sanitari negli ultimi mesi. Abbiamo già sufficiente esperienza per coordinare campagne di prevenzione contro nuove possibili epidemie”.
“Ma l’impegno dell’Italia per questa campagna – ha proseguito Pecorelli – a favore della vaccinazioni si realizzerà anche con il coinvolgimento degli atenei, partendo da importanti esperienze già maturate con il progetto Salute 10+, promosso da Healthy Foundation in due Regioni, Lombardia e Veneto. Iniziativa che ora si estenderà in altre 7 Regioni, andando nelle scuole medie a parlare ai ragazzi (e ai docenti) di corretti stili di vita e vaccinazioni. Il progetto sarà presentato il 3 novembre a Roma, nel corso dell’incontro sulle politiche vaccinali promosso da Ministero Salute e AIFA nell’ambito degli eventi del semestre di presidenza italiana“.
AIFA E CONFLITTI D’INTERESSE INTERNI COME UN COLABRODO…ANCHE L’INTERROGAZIONE M5S PUNTAVA I RIFLETTORI
A fare accordi transoceanici è stata la stessa Aifa di Pecorelli ora ex presidente dell’AIFA che sembrerebbe avere tutt’ora molti problemi legati ai confitti di interesse da sviscerare. Ancora è recente infatti lo tsunami che ha colpito la stessa agenzia con il caso Pecorelli, l’ex Presidente si era dovuto dimettere dalla sua carica nel dicembre 2015, accusato di conflitto di interessi dal direttore generale Luca Pani dopo un’indagine interna che ha coinvolto anche gli uffici dell’Anticorruzione.
Sotto i riflettori i troppi legami con le aziende farmaceutiche che producono vaccini, ma anche ruoli di vertice inopportuni in società di venture capital sul mercato della farmaceutica. Lo stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva accolto le dimissioni rassegnate da presidente del consiglio d’amministrazione dell’Aifa. Domande lecite che ancora sono senza risposte “Come fa, Pecorelli, a garantire obiettività se contemporaneamente riceve contributi (tramite una fondazione da lui guidata, la Healthy Foundation) da aziende farmaceutiche, come la Sanofi-Pasteur che i vaccini li produce? E ancora: come fa il potente presidente di Aifa a essere inattaccabile se è nell’advisory board di una società privata, la Principia Sgr, che si occupa, guarda un po’, di farmaceutica e può attrarre soldi dal mercato?”
A puntare il dito sui conflitti d’interesse all’interno dell’Aifa era intervenuto il M5S in commissione Affari Sociali commentando la risposta del ministero della Salute all’interrogazione, a prima firma Giulia Grillo, sulle verifiche dei componenti della Commissione tecnico scientifica e del Comitato rimborsi e prezzi dell’Aifa, dichiara: “Le norme interne all’Aifa che dovrebbero regolare i potenziali conflitti di interesse sono un colabrodo. Non sappiamo se queste falle siano il frutto di mani incapaci o dolose, ma certamente il ministero della Salute dovrebbe prendere provvedimenti urgenti per indurre l’Agenzia a rivedere immediatamente la normativa interna sulla materia perché, oggi, tra i suoi dipendenti e le case farmaceutiche possono intercorrere rapporti assolutamente sregolati. In base alla risposta data dal Ministero tutto sembrerebbe andare liscio e, dunque, non correrebbero interessi collegabili tra l’industria farmaceutica e i componenti della commissione e del Comitato citati”.
C’è da chiedersi dal quel giorno fatidico del 29 settembre 2014 cosa è accaduto, perchè ormai è sotto gli occhi di tutti la guerra sui vaccini e le vaccinazioni, tutti i genitori la vivono sulla propria pelle anche chi non aveva mai pensato di non vaccinare, ed è impensabile, molti raccontano “che le istituzioni possono fare campagna istituzionale con spot troppo semplificati dei vaccini dipinti solo efficaci e sicuri” quando loro stessi, e non c’è bisogno di andare sui siti antivaccinisti, conoscono ormai i bugiardini dei vaccini proposti. La serietà di affrontate questi argomenti ormai è lasciata a talk show che lasciano davvero solo un grande disorientamento e ora la caccia alle streghe non fa che aumentare la confusione delle persone che rimangono dubbiosi.
E la deontologia nei casi dei conflitti di interesse cosa prevede?
Chiedere è lecito… rispondere ora è un’emergenza!