di Raffaele Menniti
Per il post Conte, molti sono stati i nomi circolati nei palazzi della FederCalcio. Il presidente Tavecchio, però, ha scelto Giampiero Ventura, ex allenatore del Torino, che inizierà l’incarico da C.T al termine degli Europei. Continuare il lavoro iniziato da Conte, sarà impresa ardua per l’allenatore Genovese, che non vanta un palmarès prestigioso. In compenso, ha conquistato con il suo Torino una storica qualificazione in Europa, il record personale di punti in Serie A e ha consacrato campioni come Immobile, Cerci e Darmian.
Per proseguire il cammino intrapreso, dall’ ormai nuovo coach del Chelsea, Ventura è sicuramente il profilo più ideale, per voglia, cattiveria (sportiva s’intende) e spirito di sacrificio. Attributi, questi che eccitano il numero uno del calcio italiano, che vede nell’ ex allenatore del Torino, un faro che può continuare ad illuminare la strada ad una nuova nazionale in costruzione.
Anche se l’età non è dalla sua (68 anni e C.T. più anziano dopo Fulvio Bernardini), Ventura è l’uomo che riesce a plasmare i calciatori secondo il proprio “Frame of Mind” di gioco, secondo i propri dogmi e schemi.
Per molti giovani considerato come un nonno che dispensa consigli ed esperienze di vita. I giovani, per l’appunto, sono il perno su cui ruota il faro Ventura.
Il progetto italiano è ambizioso: valorizzare i giovani è il primo punto, dare spettacolo il secondo, crescere insieme e vincere l’imperativo, che se non categorico è morale; un impegno da prendere con calciatori e tifosi. Insomma, un “Ital-Ventura” tutta da scoprire, una nazionale che può evolversi da embrione Contiano a bella, leggiadra, umile ed eccitante farfalla Venturiana.