di Raffaele Menniti
Milano – Dopo la scottante sconfitta ai rigori di Euro 2016, per l’Italia è ora di “vendetta”. Si fa per dire. Dei 22 schierati nello starter pack iniziale il 2 Luglio, infatti, soltanto 7 sono gli uomini oggi in campo. A Milano, dopo l’ultima amichevole del 15 novembre 2013, è un altro pari, questa volta a reti bianche.
I precedenti- L’ultimo scontro tra le due squadre è il quarto di finale perso ai rigori nel torneo europeo Francese. Il 29 Marzo 2016 invece, l’embrione dell’Italia Contiana, subì un pesantissimo 4-1 in terra tedesca. A Dortmund infatti, l’Italia perse sia per il risultato, netto, sia per il cattivo gioco espresso e la poca personalità. L’ultima amichevole in terra Italiana è datata 15 novembre 2013. Si giocò proprio a Milano, e finì 1-1 con i goal di Hummels e Abate. Le sfide che resteranno indelebili nella mente degli Italiani, sono la semifinale del Mondiale tedesco del 2006 di Dortmund, quando con i goal di Grosso prima e Del Piero poi staccammo il biglietto per la finale di Berlino contro la Francia. L’altra è datata 11 Luglio ’82, quando a Madrid grazie al goal di Tardelli riuscimmo a battere la Germania Ovest, nel mondiale Spagnolo.
Dopo Italia-Francia di Bari, anche a Milano va di scena la V.A.R. (Video Assistant Referee)
V.A.R- Volgarmente chiamata “Moviola in campo”, il Video Assistant Referee è un aiuto, istantaneo e tecnologico a favore del direttore di gara. Questa nuova tecnologia, già adottata in “NFL” (Rugby americano) e Rugby, è stata ratificata dal 130° congresso dell’IFAB (International Football Association Board) e prevede un periodo sperimentale della durata massima di due anni. Lo scopo, non è quello di raggiungere una precisione del 100%, ma di coadiuvare le decisioni arbitrali circa: Calci di rigore, cartellini rossi diretti, goal e scambi d’identità. Il suggerimento, arriverà solo in caso venga richiesto dal direttore di gara o nella situazione tipo, nella quale fosse necessariamente bisogno l’intervento del V.A.R. L’assistente arbitro, assisterà a bordo campo, o come questa sera, in un furgoncino nel garage dello stadio, al match e avrà accesso in istantanea ai replay delle azioni rilevanti. Consultandosi tramite l’auricolare dell’arbitro, l’assistente deciderà se comunicare la giusta decisione o meno al direttore di gara. Le istituzioni FIFA e IFAB tendono a precisare che la decisione ultima spetti solo all’arbitro, che in casi estremi ha il potere di consultare le immagini del V.A.R.
La gara. Iniziato tra i fischi dei tifosi azzurri, nei confronti dell’inno tedesco, il primo tempo è stato privo di goal e azioni importanti. Le due squadre si sono studiate sin dalle prime giocate e lo spettacolo ci ha rimesso. I quattro Tedeschi a centrocampo, creando densità e chiudendo le linee di passaggio, hanno indotto gli esterni italiani, molte volte ad errori in disimpegno. Nel centrocampo azzurro, invece si è messo in mostra De Rossi con giocate di prima degne di Pirlo. Un ruolo tutto nuovo. Le sue giocate infatti, hanno preso in contropiede, Loew e la sua difesa che non si aspettavano piedi tanto educati, quanto poi si sono mostrati quelli di De Rossi. Le uniche azioni rilevanti, però, sono capitate sui piedi di Gundogan. Insomma, nel primo tempo di Italia-Germania ha vinto la noia. Per utilizzare un Hashtag molto amato dai giovani internauti, è il caso di dire #MaiUnaGioia.
La ripresa. Entrano subito Donnarumma, alla sua seconda in nazionale maggiore, per Buffon e Astori per Romagnoli, ma la musica non cambia. Le note di uno spartito già ascoltate nel primo tempo, annoiano il pubblico della “scala” del calcio. E’ una partita che vive di poche emozioni, al 62’ il primo vero brivido. Su cross di Kimmich è di Volland il tapin vincente, ma l’assistente dichiara fuori gioco e il goal è annullato. Per avere il primo tiro in porta italiano bisogna aspettare il 72’ quando su azione iniziata dai piedi saggi di De Rossi, Immobile serve un invitante pallone in area, sul quale Bernardeschi non riesce però a capitolare in goal, facendo sporcare i guani al portiere Leno, che sostituisce l’influenzato Neuer. Dal 75’ in poi la Germania dorme e vien fuori l’Italia. Dopo un lunghissimo possesso palla per gli azzurri, ci pensa Belotti che all’80’ dopo una grandissima giocata in dribbling su Tah, colpisce il palo con un tiro ad incrociare che batte Leno, salvato dal legno. Nei tre minuti di recupero concessi dal portoghese Dias, la Germania fa da padrona, mettendo in difficoltà, anche senza azioni degne di nota, la difesa azzurra.
(Foto Ufficio Stampa Rai)