di Cinzia Marchegiani
Ischia e un terremoto che ha messo in ginocchio un’isola in piena estate, con moltissimi turisti che ora stanno fuggendo prendendo d’assalto i traghetti per Napoli con non poche polemiche per i biglietti.
Trentanove feriti di cui uno grave, due vittime accertate e duemilaseicento sfollati: è questo il bilancio quasi definitivo del sisma di magnitudo 4 che ha sconvolto ieri sera l’isola di Ischia. Il Ministero della Difesa, in coordinamento con la Presidenza del Consiglio, ha messo a disposizione della Protezione Civile, nel corso della notte, personale, mezzi e assetti tecnici per i primi interventi di supporto alla popolazione ischitana colpita dal sisma.
In particolare, dopo una prima ricognizione alle ore 23.00 da parte di personale militare presente sul posto e a seguito della riunione del Comitato Operativo presso la Protezione Civile, già dall’una di questa notte, alcuni elicotteri dell’Aeronautica Militare e dell’Esercito sono impiegati per il trasporto sull’isola di personale specialistico dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, nonché di materiali speciali e attrezzature varie.
In merito alle drammatiche notizie interviene Federico Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi con un comunicato stampa:
A un anno dal sisma dell’Italia centrale riviviamo di nuovo il dramma del terremoto, che stavolta ha colpito l’isola d’Ischia, con epicentro a mare, al largo di Forio d’Ischia, epicentro a 5 km di profondità e magnitudo 3.6 (poi ricalcolata di magnitudo 4).
Lascia perplesso come un terremoto di tale magnitudo possa provocare danni e vittime nel nostro Paese, è possibile che la magnitudo possa essere stata leggermente sottostimata ma, ripeto, è francamente allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità.
Il nostro Paese si conferma estremamente vulnerabile, non ci facciamo mancare niente dal punto di vista dei rischi geologici, non solo rischio sismico, ma anche vulcanico e idrogeologico. Ora sarebbe facile parlare dei ritardi della ricostruzione in Italia centrale, della necessità di accelerare interventi e azioni, ma quello che lascia più interdetti è la mancanza di atti concreti per la prevenzione. Si è parlato di tante cose, dall’informativa alle popolazioni alle lezioni nelle scuole, dal fascicolo del fabbricato alle assicurazioni sui fabbricati, dal rifinanziamento della carta geologica a quello per la microzonazione sismica fino alla necessità di abbattere le case abusive, come ribadito ieri anche dal Ministro Delrio. Tante chiacchiere, ma un anno dopo non è stato fatto quasi nulla. Il governo e il parlamento si assumano la responsabilità di decidere in proposito senza farsi distogliere da interessi e lobby varie, come a proposito del fascicolo del fabbricato: ma veramente qualcuno crede ancora alla favola dei tecnici che si arricchirebbero con il fascicolo del fabbricato? Far conoscere lo stato sicurezza delle case dove un cittadino abita o lavora è un fatto di etica innanzitutto, un principio morale prima ancora che una misura di salvaguardia e di prevenzione civile.
Le misure per la prevenzione non possono non essere al centro dell’agenda del prossimo governo.
Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi
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