di Cinzia Marchegiani
Un inferno si è scatenato a nordest di Atene. Il giornale in.gr scrive “Una tragedia senza precedenti, come è accaduto per anni tutti temevano: un incendio in Attica fuori controllo e ha colpito le zone residenziali. Con il tragico bilancio, i morti hanno raggiunto 74, le immagini strazianti. C’era un piano e, in tal caso, in quale misura è stato implementato”.
Il quotidiano Kathimerini racconta della paura e la tragedia delle persone scappate sul mare per fuggire dalle lingue di fuoco che divoravano tutto:
“Per il secondo giorno consecutivo continuano i loro fuochi distruttivi scoppiati Lunedì nelle regioni dell’Attica e finora hanno provocato la morte di almeno 74 persone, con 25 cadaveri sono stati trovati in un campo in Mati. Per più di 60 morti, si riferisce il sindaco di Rafina.
La regione di orientali e occidentali Attica ha dichiarato lo stato di emergenza dopo la tragedia indicibile che ha lasciato alle spalle i suoi effetti personali distrutti e persone in difficoltà.
Indicativo di panico che ha prevalso è il fatto che molti residenti delle regioni dell’Attica orientale imbarcati barche e hanno cercato di salvarsi via mare per poi salvata da imbarcazioni di passaggio.
Almeno 700 persone sono state scatenate dalle spiagge dell’Attica, che sono state trasportate nel porto di Rafina e da lì verso una destinazione sicura”.
Si parla anche di molte polemiche, dei ritardi di comunicazione di allerta, molti sono i dispersi che i famigliari cercano tanto che è stato istituito un sito specifico per le segnalazioni.
La rapida evoluzione del fuoco con 14 focolai simultanei su tre fronti paralleli nell’attica orientale così come la velocità del vento hanno creato condizioni operative estremamente difficili per le forze di fuoco, aria e terra.
Messaggio nazionale del Premier ALEXIS TSIPRAS :
Il Premier Alexis Tsipras in un video ha lanciato un messaggio nazionale:
“Non ci sono parole per descrivere i sentimenti di tutti noi, questi tempi.
Il paese vive una tragedia incalcolabile.
Dozzine di vite umane sono andate perse.
E questo è insopportabile per tutti e tutti.
Sicuramente per le famiglie che hanno perso i loro cari.
Ma anche per quelli di noi che sono in posizioni di responsabilità.
Per quelli che capiscono che non c’è niente di più prezioso della vita umana.
Oggi la Grecia è in lutto.
E nel ricordo di quelli che si sono persi, predichiamo un lutto nazionale di tre giorni.
Ma non dobbiamo permettere che il lutto ci paghi.
Perché queste ore sono ore di battaglia, unità, coraggio e soprattutto solidarietà.
Perché solo così, insieme, possiamo resistere alla tragedia.
La Grecia sta vivendo un grande test.
Non ci sono differenze in questi momenti.
Il loro momento verrà quando guarderemo, spero con rispetto per i morti, come e perché.
Ora è ancora il momento della mobilitazione e della lotta.
Lotta per salvare ciò che può essere salvato.
Lotta per sconfiggere il fuoco.
Gareggia per trovare i dispersi.
Non piangere altre vite.
E lenire il dolore di coloro che sono stati afflitti.
Con assoluto rispetto e profondo riconoscimento:
Ai nostri vigili del fuoco, danno un’incredibile lotta eroica.
I soccorritori dell’EKAB.
Agli uomini e alle donne delle Forze Armate, della Guardia Costiera e della Polizia che ieri hanno salvato centinaia di vite umane.
Con immenso rispetto per le migliaia di volontari che sono attualmente presenti nella parte anteriore della vita.
Voglio impegnarmi che:
Niente e nessuno sarà dimenticato.
Nulla e nessuno se ne andrà senza l’aiuto dello stato indifeso.
Ma nulla sarà lasciato senza risposte.
Infine, vorrei ringraziare calorosamente tutti i leader stranieri che hanno espresso solidarietà e offerto il loro aiuto.
La Grecia sta attraversando uno dei momenti più difficili.
Li ringraziamo per i loro pensieri accanto a noi.
Con l’unità e la fede nelle nostre forze, staremo in piedi.
Grazie”
Polemiche, morti inutili e panico. Persone ancora da rintracciare. Immense sono le emozioni e la rabbia che ora emergono con tutta la loro eloquenza. Una tragedia che parla di altro, ma solo ad emergenza passata si potranno valutare le responsabilità di una nazione già messa in ginocchio dalla Troika, dalla crisi e dalla povertà che vive soprattutto di turismo. E siamo in piena estate.
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