di Mario Galli
La Francia si mobilita contro i grandi gruppi francesi tra cui BOLLORÉ (VIVENDI), TOTALE, AREVA ritenute dagli organizzatori della manifestazione messa in agenda ad aprile, responsabili di un regime autoritario. Il Coordinameto delle organizzazioni della società civile francese ed africana hanno infatti organizzato un “pomeriggio di consapevolezza”, un meeting circa la “nuova Africa francese”che si terrà a Parigi, Sabato 8 aprile 2017. L’organizzazione “Convergence Actions Bolloré” invita dunque il pubblico a partecipare dalle ore 14:00.
Ma perché una manifestazione del genere e perché dovrebbe interessare anche noi italiani?
Questo evento, nelle intenzioni degli organizzatori, dovrebbe servire a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che in Africa e in Francia (ed anche in Italia aggiungiamo noi) esiste la stessa minaccia – sia pure di entità diversa – che riguarda la sovranità degli Stati. In Africa, come in Francia (anche come in Italia aggiungiamo noi) settori strategici e talvolta interi settori delle economie sarebbero sotto il controllo di noti imprenditori privati, con il consenso dei responsabili politici.
La domanda che si pongono gli organizzatori è questa: “Quanto hanno a che fare questi grandi gruppi francesi, tra cui Bolloré, ma anche Total, Areva ecc. con le responsabilità per le tragedie umane causate dalla loro incapacità di rispettare i valori umani nel perseguire unicamente la loro politica sociale d’impresa? Soprattutto, quando finirà la loro vicinanza a dei regimi autoritari?
LA DENUNCIA: “TRATTAMENTI INUMANI E PER PRESSIONI SUI GIORNALISTI DA PARTE DEL GRUPPO BOLLORÉ”
“Convergence Actions Bolloré” è una piattaforma di organizzazioni francesi ed africane della società civile.
La piattaforma è nata dopo un incidente ferroviario avvenuto il 21 ottobre ad Eseka, in Camerun, dove hanno trovato la morte ben 79 persone. La piattaforma si era posta alcune domande circa le responsabilità del gruppo Bolloré, che aveva valutato l’indennità funeraria di una vita umana sui 2.300,00 euro, senza ulteriori precisazioni. Allo stesso tempo, in Francia, il canale televisivo I-Tele conosceva lo sciopero delle trasmissioni più lungo della sua storia dal Maggio ‘68.
Viene altresì spiegato l’epilogo: “Dimissioni di un gruppo di giornalisti in conseguenza del rifiuto del dialogo sociale, dell’ambiente e del clima di terrore instaurato dai metodi gestionali del gruppo Bolloré”.
Questo disagio vissuto internamente in Francia, da parte dei dipendenti francesi, ha naturalmente trovato eco in Africa, dove gli africani deplorano lo stesso trattamento disumano nelle controllate dell’operatore francese.
La piattaforma denuncia sia le pressioni sia la censura esercitata dal Gruppo Bolloré sui giornalisti e sui media francesi che hanno il coraggio di indagare sulle sue operazioni internazionali, in particolare in Africa, e chiede la fine di tutto questo che avviene con la complicità di governanti.
In attesa di capire come questi gruppi e colossi aziendali spieghino le loro posizioni alla organizzazione “Convergence Actions Bolloré” perché i temi trattati sono delicati e devono avere risposte.
Per ulteriori informazioni sulla “Convergence Actions Bolloré” (CAB)
Oppure visitate https://www.facebook.com/StopBollore Twitter: @StopBollore
Per ulteriori informazioni su questo evento, si prega di contattare:
“Convergence Actions Bolloré” – Tel. +33 06 41 00 14 31 – E-mail: convergence.actions.bollore@gmail.com