La situazione in Francia è assai complicata. Un governo che oramai ottiene un consenso il più basso della storia di tutti i tempi a causa dei provvedimenti e delle riforme in linea con il resto dell’Europa.
Tutto quello che in Italia è passato come bere un sorso d’acqua fresca in una giornata d’agosto in pieno sole in Francia sta incontrando delle dure resistenze.
I sindacati francesi e sopra tutti la CGT stanno mettendo sotto scacco matto il Governo ed il Paese con decisioni molto semplici ma efficaci. Chiamando i loro iscritti allo sciopero nei punti nevralgici dell’organizzazione del Paese. E’ bastato fare cinque giorni di sciopero sulle otto più grandi raffinerie del Nord della Francia per mettere in ginocchio i trasporti e la libera circolazione delle merci nel Paese (alimenti compresi).
I vari movimenti spontanei di “gente comune” di cittadini esausti per la crisi e la cecità della loro classe politica in vista dei pericoli e delle derive come l’immigrazione e lo stato sociale stanno crescendo e le “NOTTI IN PIEDI” dalle grandi agglomerazioni metropolitane si stanno moltiplicando anche nei centri di medie dimensioni.
Studenti, operai, lavoratori nei servizi sociali e collettività locali sono in subbuglio e nessuno vuole che si discuta in Parlamento la riforma simil “JOBS ACT” italiano.
Il Governo ha già più volte fatto marcia indietro annunciando modifiche sui testi dati in pasto alle comunità ma questo non è servito a far tacere i tumulti e la concentrazione sul tema. Dopo gli scioperi in tutti i settori ci si è messo il maltempo che ha dimostrato in tutta la sua gravità la mancanza di manutenzione ordinaria e di corretta amministrazione dei servizi nei singoli centri e le agglomerazioni urbane, anche quelle più prossime ai corsi d’acqua di grande importanza. Si sono dovute registrare le esondazioni in contemporanea in alcuni punti dei quattro corsi d’acqua più vasti del Nord della Francia (La Senna, La Loira, La Marne, e lo Yonne) per comprendere il conseguente disservizio e ritardo dei soccorsi e della corsa alle soluzioni. Come dire si chiudono le stalle quando i buoi sono tutti scappati.
Per non farci mancare niente, accade che nonostante la Francia sia in un clima di “emergenza viva”, tanto che in alcuni centri la gente vive in uno “stato di guerra”, si svegliano dei turisti sportivi che mettono a soqquadro delle intere città come Marsiglia, Lione e Nizza facendo capire tra l’altro l’inadeguatezza dei mezzi di sicurezza e la distanza tra la prontezza di reazione e i disservizi dei vari organi di Servizio all’Ordine Pubblico.
Insomma un bell’andare. Ma con il sole al sud della Francia, le spiagge sono prese d’assalto!
Vivendo questo paese, guardo quei pregi che i francesi hanno scritto nel loro DNA che non trovi altrove, ma per quanto riguarda i gravi problemi legati alla sicurezza, non solo antiterroristica, si potrebbero aprire discussioni accese. Un quadretto che fa ben sperare almeno a noi italiani, che se ci dovessimo concentrare sui nostri difetti ne avremmo di sicuro ben tanti.
Il caso del Corrispondente Consolare di Montpellier. Mi preme raccontare questa storia. In merito alla comunità italiana che vive al sud-est della Francia e cioè nella regione della Linguadoca (Languedoc-Roussillon) e più precisamente nella Provincia dell’HERAULT si sta consumando da qualche mese una strana vicenda tutta italiana, che oltre a produrre segnali distorti riguardo i pregi e le peculiarità del nostro essere italiani, sta penalizzando tutto il lavoro svolto negli ultimi tre-cinque anni, bloccando quasi tutte le iniziative che erano state messe “egregiamente” in cantiere dal Corrispondente Consolare di Montpellier.
Il Corrispondente Consolare si è visto annullare con un messaggio senza spiegazioni il suo mandato che continuava da oltre 3 anni sempre con successo e soddisfazione della comunità italiana a Montpellier. Una decisione che ha allarmato e preoccupato la stessa comunità. Di contro il Console, che ha fatto questa scelta inaspettata, non si è sentito in obbligo di dare alcuna spiegazione nonostante ci siano state migliaia di italiani che si erano movimentati supportando la sua difesa, anche con una petizione di oltre 300 firme e della maggioranza assoluta di tutte le associazioni italiane dell’Herault e dello stesso Corrispondente Consolare messo alla porta in modo così unilaterale ed irrevocabile. Gli eventi, compreso la presenza a Montpelleier della nostra nazionale italiana di calcio per gli europei, stanno subendo il contraccolpo. E nonostante il Corrispondente Consiliare sia in questa posizione di imbarazzo continua in verità la sua opera per contenere le conseguenze in immagine e di riscontro economico con un impegno di alta qualità, professionalità e senso di appartenenza. Per questo la comunità italiana dell’agglomerazione di Montpellier e dell’Herault continua a gran voce a chiedere una risoluzione a questo diplomatico empasse. Nella mancanza di volontà di ripristinare il ruolo scippato, l’unica certezza è nel dover assistere alla distruzione del certosino e brillante lavoro finora svolto e soprattutto l’immagine del nostro Paese, che potrebbe distruggere il certosino e brillante lavoro fin qui svolto dal Corrispondente Consiliare.
Sono un italiano di Roma, che ha vissuto 27 anni nella Capitale italiana ed altri 15 anni in varie città del Centro e Nord Italia. Situazioni così sono sempre stati di ordinaria amministrazione…non c’è scandalo e tanto meno disagio. Sarò mica vaccinato?
Io sto benissimo in Francia e sono Italiano al 100 per cento. Quando mi hanno chiesto per chi tiferò in questo europeo tra ITALIA e FRANCIA, chi amo di più, la mai risposta è stata: “Come posso dire chi amo di più? Sarebbe come dire chi amo di più tra mio papà e mia mamma! L’Italia per me è mia madre che mi ha messo al mondo. La Francia per me è mio padre che mi sta dando il futuro e mi sta facendo crescere”.
VINCA IL MIGLIORE
di Claudio Coletti