di Cinzia Marchegiani
Fiumicino – Ci sono partite che lanciano messaggi alla collettività e spronano ad un cambiamento culturale necessario. Noi di FreedomPress abbracciamo completamente senza se e senza ma queste iniziative.
Appuntamento imperdibile il prossimo 26 aprile 2018 allo Stadio Cetorelli per una partita di calcio tutta al femminile tra due squadre SSD Roma Calcio Femminile e S.S. Lazio Femminile unite in una campagna di sensibilizzazione importante.
Nell’ambito delle iniziative sportive a supporto della II^ Edizione del Progetto Nazionale “Lo Sport contro la violenza e discriminazione di genere per vincere insieme“, dopo il successo del Convegno del 12 aprile scorso presso la Casa della partecipazione a Fiumicino, una nuova iniziativa del GS Flames Gold, che di concerto con la SSD Roma Calcio femminile, la S.S. Lazio femminile e altri Enti,  organizza l^ Edizione del ” No violence against Women ” di calcio femminile – Città di Fiumicino, la quale si svolgerà in data 26 Aprile alle ore 18.00 presso lo Stadio Cetorelli con ingresso libero.
Il Femminicidio non va mai associato alla parola amore. Amore criminale… ma solo a un malato senso di possesso verso una donna che spinge l’uomo ad annullare la donna in quanto libera di fare scelte senza il suo compagno, marito, fidanzato. Il femminicidio non è mai un amore sbagliato o amore malato. Mai!
La manifestazione del prossimo 26 aprile sarà dedicata a Sara di Pietrantonio e a tutte le giovani vittime uccise per mano del proprio compagno. Un invito a partecipare numerosi.
Sara Di Pietrantonio è stata bruciata viva dall’ex fidanzato a Roma nel giugno 2016. Non ci può essere amore quando un fidanzato elimina fisicamente e uccide barbaramente la sua compagna, non si possono usare parole per associare questi efferati omicidi a giustificazioni secondarie del tipo… l’amava ma era diventato furioso quando lei lo volle lasciare. Frasi pericolosissime che spesso involontariamente ridimensionano le aggravanti, e troppo spesso sono i giornali stessi ad associare gli omicidi ad amori malati, amori criminali che scatenano scatti di ira e/o rabbia verso la donna che aveva deciso di troncare il legame.
Graziella Priulla, sociologa e saggista italiana spiega la sottile e immensa differenza nel raccontare storie di femminicidio:
 “L’indulgenza con cui vengono taciute le aggravanti (quasi mai viene riconosciuta la premeditazioni, sebbene conclamata in molti casi) e la ridondanza con cui vengono consideratele attenuanti, sono le conseguenze di una morale che tarda ad adeguarsi ad un codice di procedura che non prevede più da tempo il delitto d’onore, la pena per l’adultera, il matrimonio riparatore o il diritto maritale“.
Complimenti a questa iniziativa, sarebbe ora di affrontare un altro cambiamento culturale, cominciando dalla stampa stessa, poiché un omicidio non nasce mai da un amore, ma solo dal possesso e da una cultura fortemente patriarcale… amplificata da frasi sbagliate che reiterano il reato e rendono la vittima meno vittima agli occhi di chi legge e anche di chi poi giudica.
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