di Raffaele Menniti
Gli Europei di calcio 2016, appena conclusi, hanno regalato tante sorprese, rivelazioni e consacrato nuovi campioni. Analizziamo nel dettaglio il campionato.
Il Portogallo, per il gioco espresso non meritava la vittoria: c’è da dire che per come ha resistito, quasi stoicamente, alle offensive Francesi durante i 120 minuti è sicuramente da lodare. Una difesa con il portiere eletto miglior estremo difensore del campionato. Un attacco con un fuoriclasse del calibro di CR7. Insomma, avrebbe meritato, a mio avviso, una semifinale. Nonostante tutto, chapeau!
Passiamo ai padroni di casa: meritavano e dovevano vincere la competizione. Pensiamo all’anno appena conclusosi, il 2015. Due date significative, hanno caratterizzato la vita dei francesi, 13 Novembre e 3 Gennaio. La prima è stata marchiata dall’ attacco terroristico firmato dall’ Isis, che colpendo in vari luoghi della capitale, ha paralizzato per intere settimane la città e la nazione intera. La seconda,  dall’ attacco alla sede della rivista satirica “Charlie Hebdo”. La Francia, dunque, anche per il bel gioco dimostrato, con fuoriclasse come Griezman e Pogba, meritava di portare a casa la vittoria, indice di riscatto anche dal punto di vista sociale.
Passiamo a questioni di “Casa Nostra”. L’Italia è stata sfortunata. Se fosse arrivata seconda nel girone, si sarebbe trovata nella parte “facile” del tabellone e avrebbe potuto sperare di arrivare a
giocarsi il titolo. Sarebbe bastato non sbagliare un rigore contro la Germania. Qui, però, entrano in gioco fortuna e freddezza.
L’Europeo ci ha mostrato la débâcle spagnola che dopo il mondiale brasiliano ha subito un’altra dura sconfitta.
La Germania è inciampata invece, nella voglia e nello spirito di rivalsa Francese che voleva a tutti i costi la finale. Ma l’Europeo è stato anche, Kiraly, una fusione tra Ballotta e Reina in pigiamone, che ha salvato con le sue parate l’Ungheria da una batosta pesantissima contro il Belgio che, invece, non ha mantenuto le aspettative sconfitto dal micidiale Galles di Gareth Bale.
Oltre a tutto questo, il campionato di calcio per nazioni è stato e resterà negli annali del football come l’Europeo dell’Islanda. Cuore, Grinta, Corsa, Amore. In campo non erano solo undici giocatori, ma una nazione intera, che ha sostenuto la squadra fino alla fine.
 Il calcio è passione, il calcio in questi Europei è stato rappresentato dall’Islanda, un mix vincente che negli anni porterà ad eccellenti risultati.