Bruxelles UE – Il principio attivo Bentazone agisce come erbicida post-emergente selettiva contro erbacce latifoglie in una vasta gamma di colture, ed è comunemente usato in agricoltura.
I DEPUTATI FIRMANO UNA RISOLUZIONE PER VIETARE IL RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE DEL BENTAZONE
L’autorizzazione dell’UE per Bentazone erbicida, che scade il 30 giugno 2017, non deve essere rinnovata come la sua sicurezza deve ancora essere confermata, così dice una risoluzione non vincolante votata Mercoledì. I deputati firmatari della risoluzione sottolineano che Bentazone può facilmente fuoriuscire direttamente nelle acque sotterranee ed è sospettato di interferire con la riproduzione umana e che la valutazione del rischio dei consumatori di Bentazone non è stata finalizzata e che i dati sono mancanti, in particolare sul suo potenziale per l’esposizione delle acque sotterranee. Inoltre, una revisione tra pari Autorità europea per la sicurezza alimentare propone classificare Bentazone ad aver sospettato potenziale tossicità per la riproduzione per gli esseri umani (categoria 2). La risoluzione è stata approvata con 361 voti a 289, con 28 astensioni.
Ma la Commissione europea ha comunque proposto di rinnovare l’autorizzazione di Bentazone UE fino al 31 gennaio 2032, il periodo massimo possibile, e contemporaneamente la richiesta di dati che conferma la sua sicurezza.
Michèle Ravisi, Deputato europeo Europe Ecologie spiega: “Il Mediatore europeo ha sottolineato l’importanza di non autorizzare sostanze per le quali ci mancano prove scientifiche. Questo è il caso per Bentazone. Nel suo rapporto di aprile 2015, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha ritenuto che mancava di dati per confermare la natura endocrina dirompente del bentazone. Peggio ancora, l’EFSA afferma che il Bentazone è tossico per la riproduzione ed è stato osservato che ritarda lo sviluppo fetale nei ratti“.
La Rivasi avvisa: “Nonostante questi avvertimenti, la Commissione chiude gli occhi e la bocca orecchie che vogliono ri-autorizzare una sostanza. Gli chiediamo di tener conto di questo chiaro rifiuto del Parlamento e di rivedere la sua copia“.