di Cinzia Marchegiani
L’anno scolastico è iniziato. Gioia, festa e palloncini, sì ma non per tutti… come gli anni precedenti si ripete lo stesso copione. Sembra una follia ma è un’amara constatazione che i genitori denunciano da anni.
Rabbia e sempre quello sconcerto nei confronti delle politiche sociali e dell’istruzione attuate malamente che escludono con un effetto devastante i ragazzi che hanno la necessità dei docenti di sostegno.
Rita Dell’Erba è una mamma come ce ne sono moltissime in Italia che denuncia con una lettera aperta la totale chiusura anacronistica e paradossale proprio nelle scuole nei confronti di famiglie che lottano anche quest’anno contro muri di gomma assurdi che privano i propri figli l’accesso alle attività didattiche e la possibilità di stare con i propri colleghi di banco:
“E dopo aver aspettato il cambiamento, ci aspettavamo di iniziare questo anno scolastico con un bel sorriso sulle labbra! E invece cari Ministri, ancora una volta in tutta Italia si evince la mancanza della figura di supporto come l’assistente alla persona e come l’educatore.
Anche quest’anno Andrea e Alessia, sono stati umiliati da chi? Andrea e Alessia sono nomi di fantasia giusto per non definirli disabili o bambini/ragazzi speciali. Cosa ancor più grave, Andrea e Alessia non hanno il docente di sostegno, quindi che si fa, li teniamo in casa fin quando qualcuno non decida che finalmente anche loro esistono su questa terra?
Presentiamo una bella lettera di licenziamento al nostro datore di lavoro, qualcuno si dovrà pur occupar di loro, o diversamente come consigliato dai tanti, li lasciamo a scuola al fine di causare quel famoso caos che sarebbe deteriorante a livello psichico per il nostri figli?
Noi siamo pronti a tutto, soprattutto alla collaborazione, augurandoci che la stessa sia reciproca, in tal senso, vogliate perdonare questi poveri genitori se nel frattempo o per lavoro o perché si ha bisogno di rilassarsi mentalmente, decidessimo di portarli nei vostri uffici più vicini.
Con il dovuto rispetto, quello che contraddistingue il genitore di un figlio disabile, forse è tempo di trovare la giusta soluzione, ricordando che la scuola oltre ad essere un diritto è anche un obbligo istituzionale…fino a prova contraria.
Applichiamo le leggi soprattutto applichiamo il buon senso ormai svanito nel nulla.”.
“Dignità violata ancora…! – precisa mamma Rita e denuncia apertamente l’assurdità che molte famiglie italiane devono rivivere anche quest’anno sulla propria pelle e quelle dei figli: “Sembra assurdo, come in una pellicola inceppata di un film grottesco il suono della campanella che dovrebbe evocare altri sentimenti ci catapulta in incubi inenarrabili mentre dovremmo vivere settembre con entusiasmo e orgoglio i progressi dei nostri figli non solo a livello didattico, ma fatto di abbracci, progetti e sogni. Interrotti i percorsi di inclusione, di evoluzione. Non voglio parlare del dolore che dobbiamo vivere. Stiamo guardando questo nuovo cambiamento… che non c’è purtroppo e rimane ora solo un grande vuoto!“
Rita si appella al buonsenso dei neo ministri. Parole che sono macigni e brutte sensazioni che solo chi vive questa esclusione può comprendere dentro il proprio cuore.
Purtroppo quello che denuncia Rita dell’Erba è un meccanismo assurdo, basta sfogliare gli articoli degli ultimi anni per comprendere la vastità di questa abominevole realtà. Famiglie non conformi anche qui o il diritto alla dignità allo studio, all’aggregazione sociale è subordinato come sempre a quella economicità che tanto l’Unione Europea ci ricorda costantemente?
A voi le riflessioni.
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