di Cinzia Marchegiani
Roma – La Camera respinge le questioni pregiudiziali sul decreto in materia di prevenzione vaccinale.
Dalila Nesci (M5S) presenta la pregiudiziale sul provvedimento n1: “Calpesta Costituzione e le sentenze della Corte costituzionale in tema di decretazione d’urgenza”
Marco Rondini (LNA) illustra la sua questione pregiudiziale n.2
Intervengono sulle questioni pregiudiziali presentate i deputati Rosanna Scopelliti (AP-CpE-NCD), Marilena Fabbri (PD), Ibvan Catalano (Misto-CI), Eleonora Bechis (Misto-AL-TIpI), Giovanni Paglia (SI-SEL-POS) e Paola Binetti (Misto-UDC-IDEA) .
NESCI: “DECRETO VACCINI CALPESTA LA COSTITUZIONE. LA CUPOLA DEI FARMACI FESTEGGIA L’ARRIVO DI CAPITALI PUBBLICI NELLE CASSE”
La pregiudiziale 5stelle sul provvedimento presentata dall’Onerevole, Dalila Nesci la commenta su FB: “Il decreto non ha alcuna necessità e urgenza. Si tratta di un atto che calpesta la Costituzione e le sentenze della Corte costituzionale in tema di decretazione d’urgenza. Esso impone ai minori fino a 16 anni 10 vaccini, ma senza che ci sia un’epidemia, un’emergenza, un bisogno reale. Si tratta soltanto di un favore di Lorenzin e compari alle case farmaceutiche, coperto dal silenzio dei media, che distraggono le masse con argomenti mirati. Difendiamo la libertà di scelta, il diritto alla salute e il diritto all’istruzione“.
La presentazione della Pregiudiziale dell’On. Nesci fa leva su molte questioni che sollevano importanti riflessioni.
“IL PIANO VACCINI EMANATO DAL MINISTERO DELLA SALUTE NEL GENNAIO 2017 NON EVIDENZIAVA ALCUN TIPO DI EMERGENZA”
“L’obbligatorietà di 10 vaccini, entriamo nei guinness dei primati, c’è un’epidemia che giustifichi un simile decreto legge”. Inizia così la pregiudiziale del M5S. “Il Piano vaccini emanato dal Ministero della salute nel gennaio 2017 non evidenzia alcun tipo di emergenza. Non esiste la necessità e l’urgenza di questo decreto. Il governo sta abusando gravemente della decretazione di urgenza violando la costituzione“.
Video Pregiudiziale M5S
La Nesci spiegherà:
“La Corte Costituzionale con la sentenza n. 171 del 2007 ha rilevato che non è sufficiente che la necessità e l’urgenza siano annunciate dalle maggioranze di governo, occorre l’effettivo e concreto bisogno di intervento normativo urgente da articolare con ragionevolezza e proporzionalità. Introdurre per decreto legge l’obbligo di 10 vaccini contrasta allora con il principio di ragionevolezza di l’art.3 della Costituzione. A chi giova? Alle cupole dei farmaci che festeggiano l’arrivo dei capitali pubblici nelle loro casse. Inoltre avete buttato a mare l’art. 32 secondo il quale nessuno può essere obbligato ad un determinato ad trattamento sanitario se non per disposizione di legge (e non Dcereto Legge NdR), comunque vincolata al rispetto della persona umana“.
La Nesci affronta anche il tema del Consenso informato che questo decreto legge avrebbe bypassato e come l’On. Mantero sottolinea “diventerebbe un TSO su 10 vaccini”: “L’art 32 della rappresenta la massima tutela del diritto alla salute e insieme la massima espressione di libertà e consapevolezza che si realizza il consenso informato e non attraverso l’obbligo. Il consenso informato si configura come vero e proprio diritto della persona e trova fondamento nei principi espressi della costituzione degli art 2 che ne tutela e promuove i diritti fondamentali e gli articoli 13 e 32 della costituzione che la libertà personale è inviolabile”.
La Nesci spiega all’Aula che esiste la sentenza della Corte Costituzionale 258/1994 quello riportato al capo 5 bis quando viene sancito che: “Proprio per la necessità di realizzare un corretto bilanciamento tra la tutela della salute del singolo e la concorrente tutela della salute collettiva, entrambe costituzionalmente garantite, si renderebbe necessario porre in essere una completa e articolata normativa di carattere tecnico che, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individuasse con la maggior precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalle vaccinazioni, e determinasse se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità fossero praticabili su un piano di effettiva fattibilità… eventualmente stabilendo criteri selettivi in ordine alla utilità di eseguire gli accertamenti in questione“.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Nesci n. 1 e Rondini n. 2.
Potete seguirci su Facebook cliccando QUI e mettendo Mi piace