di Cinzia Marchegiani
Governo, il nuovo quello del “cambiamento” sembra non voler dare peso alle pesanti accuse che l’associazione European Consumers ha sollevato contro il Decreto che ha battezzato “ammazzaforeste” (Decreto Legislativo 3 aprile 2018, n. 34 Testo unico in materia di foreste e filiere forestali. GU Serie Generale n.92 del 20-04-2018, in vigore dal 5 maggio) nel nome della salute dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi. Seppur il DL sia farina del precedente Governo dem.
SOLO SILENZIO. PER L’ASSOCIAZIONE EUROPEAN CONSUMERS SILENZIO ELOQUENTE DA PARTE DEL NUOVO GOVERNO. Mesi fa il presidente di European Consumers, Marco Tiberti aveva scritto al Governo del “cambiamento” in merito al Decreto “ammazzaforeste” emanato dal governo Gentiloni. Un documento estremamente esaustivo a cui il Governo Lega/M5S non ha minimamente risposto.
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European Consumers continua la lotta contro il Decreto “Ammazzaforeste”. Informato il nuovo Governo
Domande che l’associazione European Consumers pone: “Ha così avallato in pieno un decreto nefasto per l’ecologia delle nostre foreste. Dopo la catastrofe metereologica di questi giorni il governo rimetterà mano al decreto per arginare i danni del dissesto idrogeologico ed ecologico o darà un’ ancor peggio accelerazione verso il comparto delle centrali a biomassa?”
Tiberti incalza.”Classe politica continua ad esaltare l’economia sull’ecologia”:
“Sulle catastrofe ambientali, causate senza alcun dubbio da eccessiva artificializzazione e antropizzazione del territorio, la classe politica italiana sembra continuare ad esaltare l’economia sull’ecologia. Come ha ricordato Paolo Maddalena il “progresso spirituale della società” (art. 4, comma 2, Cost.) non si ottiene certo subordinando l’interesse economico a quello ambientale e naturalistico”.
Il presidente di European Consumers tiene a precisare un passaggio fondamentale che punta i riflettori proprio sulla diminuzione della tutela del paesaggio…. “Inammissibile”:
“Inoltre è palese la violazione dell’art. 9 Cost., secondo il quale ogni ‘conciliazione’ che implichi una diminuzione della tutela del paesaggio è inammissibile (vedi sentenze n. 151, 152 e 153 del 1986, della Corte Costituzionale) e altrettanto è da dire a proposito della tutela della salute (art. 32 Cost.), ‘diritto fondamentale del cittadino e interesse della Collettività’, che non può essere compromesso da manomissioni della Natura per fini di profitto ‘imprenditoriale’. Infine definitivamente compromesso è l’art. 117, comma 2, lett. s), che considera preminente la “tutela dell’ambiente e dell’ecosistema”.
EUROPEAN COSUMERS ‘SENZA SE E SENZA MA’ GIUDICA QUESTO DECRETO UN OSSIMORO PROPRIO VERSO GLI OBIETTIVI DELLA CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITA’ DELLE NAZIONI UNITE 1992
TIBERTI SPIEGA IL CONCETTO:
“Il Decreto nella sua attuale stesura contravviene agli obiettivi della Convenzione sulla Biodiversità delle Nazioni Unite (1992). Va a tal proposito segnalato che l’attuazione di programmi di rewilding è auspicata dalla UE che, per altro, supporta tali azioni con specifici finanziamenti della Banca Europea degli Investimenti nell’ambito delle strategie comunitarie a sostegno del Capitale Naturale. La mancata considerazione per gli aspetti positivi dell’abbandono dal punto di vista della qualità ecologica e dei servizi ecosistemici non è minimamente presa in considerazione.
Nemmeno vi sono riferimenti concreti alla Direttiva 2009/147/CE Uccelli, alla Convenzione di Rio de Janeiro sulla Diversità Biologica (CBD), alla Strategia Nazionale per la Biodiversità, alle liste rosse di piante e animali. Le norme di protezione dovrebbero essere prioritarie in particolare nella gestione della vegetazione forestale indigena naturale e spontanea che dovrebbe essere favorita sempre, ovunque e comunque. Il bosco non è riconosciuto nel suo valore naturale, ma solo come potenziale patrimonio economico.
L’attuale governo ha operato scelte discutibili come la chiusura delle unità di missione su rischio idrogeologico e sismico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il rifiuto dei fondi anti-dissesto della Bei, il condono per Ischia e per il Centro Italia previsti dal Decreto Genova, l’aumento dei limiti dei fanghi dei depuratori in agricoltura per varie sostanze tossiche. Per non parlare delle ridicole accuse all’ambientalismo che ha, invece, dimostrato ampiamente le sue ragioni proprio grazie a queste disgrazie avvenute in due tra le regioni più degradate e cementate d’Italia”.
EUROPEAN CONSUMERS ATTENDE ANCORA RISPOSTE: “IL NUOVO GOVERNO IN CAMPO AMBIENTALE SEMBRA CONTINUARE A MUOVERSI COME L’ANCIEN REGIME”.
European Consumers crede ancora fattibile un cambiamento e attende risposte serie. Cosa si nasconde in questo decreto il presidente Tiberti lo svela e punta i riflettori sulle conseguenze disastrose che potrebbe indurre:
“L’approvazione di fatto da parte del Nuovo Governo dell’orribile decreto Foreste ben si sinergizza anche con le assurde politiche dell’Unione Europea di sussidio alla produzione di energia mediante biomasse anche di origine forestale, quando la vera modernità prevede il superamento della combustione per contrastare il degrado degli ecosistemi e della stessa biosfera e la riduzione per quanto possibile di qualsiasi impatto non sostenibile sugli ecosistemi naturali superstiti.
Le attività e le programmazioni di settore dovrebbero garantire la conservazione della biodiversità la varietà degli organismi viventi ed i complessi ecologici di cui fanno parte ed assicurare la salvaguardia e il ripristino dei servizi ecosistemici al fine di garantirne il ruolo chiave per la vita sulla Terra e per il benessere umano.
Il Testo Unico Forestale così come attualmente impostato ignora proprio queste basali concezioni del rapporto tra uomo e natura che va orientato, anche secondo i nuovi paradigmi scientifici, in senso biocentrico, riducendo le pressioni e contrastando le reali minacce alla qualità ecologica del territorio.
Una visione scientificamente olistica dovrebbe favorire la naturalità dei boschi naturali e degli altri ecosistemi spontanei, permettere che, in assenza di attività antropiche, evolvano in modo autonomo aumentando i servizi ecosistemici associati (qualità delle acque, conservazione del suolo e difesa dal dissesto, habitat per la fauna selvatica). È necessario, porre l’attenzione sull’ecocompatibilità del rapporto uomo-natura piuttosto che sul primato di una ‘gestione attiva’ chiaramente sbilanciata verso la creazione di mero profitto: in sostanza la trasformazione della Vita in morto denaro, per altro sporco perché basato sulla primitiva economia della combustione che sta compromettendo l’intera biosfera“.
Conclude Tiberti: “Attendiamo risposte dal Governo del ‘Cambiamento’ che in campo ambientale sembra voler continuare a muoversi come l’ancién regime”.
European Consumers continua la lotta contro il Decreto “Ammazzaforeste”. Informato il nuovo Governo
Foto Carabinieri.it/ Vigili.TV
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