Ci ha lasciati Dario Fo, il re della satira e della comicità . Una vissuta con l’acceleratore la sua, un genio e un’attivista sempre ogni giorno della sua vita. Un’artista giullare che raccontava la vita e la società con una personalità unica e inimitabile. La notizia della sua morte è stata diramata stamattina, era ricoverato da alcuni giorni per problemi respiratori. A 90 anni Dario Fo lascia una vita piena e ricca di grandi riconoscimenti, i più belli quelli della gente. Il  9 ottobre 1997, a 71 anni viene insignito del Premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi“. Il commento di Fo è stato: “Con me hanno voluto premiare il teatro“. Fo rimane l’artista più famoso italiano dei nostri tempi moderni.
Drammaturgo, regista, attore e anche pittore, scenografo, ma soprattutto sempre un’attivista. La sua vita sempre al fianco di sua moglie Franca Rame dal 1954, morta pochi anni fa, nel 2013. Una coppia inossidabile la loro, nell’intimità e sul palcoscenico.
Impossibile riassumere la sua intensa vita, una persona geniale che ha arricchito il nostro Paese come poche persone sanno fare.
Il suo intervento dal palco di piazza Duomo il 19 febbraio 2013, diventa ora un testamento pubblico, lanciato in un momento di grande crisi dei valori e di deriva politica italiana:
Fatelo voi! Mi sembra di essere tornato indietro di molti anni, alla fine della guerra, l’ultima guerra mondiale. Ci fu una festa come questa e c’era tanta gente come siete voi: felici, pieni di gioia e, non dico speranza, la speranza lasciamola a parte, ma di certezza che si sarebbe rovesciato tutto e non ci siamo riusciti. Fatelo voi per favore, fatelo voi! Ribaltate tutto per favore. Io mi ricordo che in quell’occasione c’erano quattro contadini che sono arrivati qua con altri contadini e portavano sei piante. E le hanno piantate una qua una là una là una là … Le piante erano il segno del “si ricomincia“. Vorrei che anche questa sera ci fosse quelle piante piantate per dire “Si ricomincia da capo”.
La notizia della sua morte ha già raggiunto tutto il mondo e i giornali, dal Guardian alla Bbc, dal New York Times al Los Angeles Times, da Le Figaro a El Pais passando per la tv indiana Ntdv tutti i media ne riportano la scomparsa, il premio Nobel ricordando per la sua satira. Quel giorno Fo ricevette la notizia dall’ANSA al telefono, mentre era in macchina con Ambra Angiolini, durante le riprese del programma di Rai 3 ‘Milano-Roma’. In un video il momento in cui l’attore apprese la notizia. Fo è stato l’ultimo italiano a vincere il Nobel per la Letteratura. Prima di lui lo ottennero: Eugenio Montale nel 1975, Salvatore Quasimodo nel 1959, Luigi Pirandello nel 1934, Grazia Deledda nel 1926 e Giosue’ Carducci nel 1906. Dopo Dario Fo, altri italiani sono stati scelti dall’Accademia svedese in categorie diverse: nel 2002 Riccardo Giacconi vinse il Nobel per la Fisica, nel 2007 Mario Capecchi quello per la Medicina.
Delfino Luigi Legnani, il direttore del reparto di pneumologia dell’ospedale Sacco ha dichiarato: “Dario Fo era stato portato in ospedale 10 giorni fa in stato di insufficienza respiratoria legato a una patologia polmonare presente da anni. Una malattia silente e progressiva. E’ stato lucido e collaborante fino a ieri“. Il figlio di Dario Fo, Jacopo, che da tempo vive in Umbria, si era recato da qualche giorno a Milano per stare accanto al padre. A Santa Cristina, sulle colline tra Gubbio e Perugia, ha fondato la Libera università di Alcatraz, “Un posto dove si incontrano cittadini amanti della buona tavola e delle buone maniere“.
Arriva dalla politica il cordoglio unanime. Renzi: “L’Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese“. Beppe Grillo: “Sarai sempre con noi”. I parlamentari M5s: “per noi un punto di riferimento”.