di Christian Montagna
Napoli – Una scala illuminata da un cono di luce bianca, la natura benefica contaminata dall’ azione antropica, un bullone che ha ceduto i suoi elettroni, che si è ossidato. Proprio come accade all’ anima. Comincia così Óxido, l’ultimo capolavoro del coreografo Marco Auggiero, in scena al Teatro Bolivar di Napoli lo scorso 19 Maggio 2024.
Lo spettacolo di danza contemporanea ha riscosso molti consensi tra il pubblico in sala che ha avuto modo di riflettere sui messaggi veicolati dall’ autore. Una tematica quanto mai attuale, uno spaccato di realtà trasposto su linoleum, raccontato a passi di danza. Un narratore onnisciente e consapevole della triste realtà che lo circonda, riconoscibile in ogni momento con idee, quadri, scelte coreografiche e qualità di movimento.
Bullismo, cyberbullismo, baby gang, mobbing, femminicidi, liti stradali, abusi su bambini e anziani: in che mondo viviamo? Manifestazioni di violenza, gratuite, di una società in cui l’aggressività è diventata una costante nelle relazioni umane, l’unica modalità con la quale si affrontano e risolvono i conflitti. Una regressione all’ epoca di clave e caverne. In una società che si autoproclama comunicativa, il dialogo tra le persone è scomparso, sommerso da insulti e gestacci.
Auggiero ha riflettuto sulla precarietà dei tempi; si è guardato intorno e ha colto l’assuefazione nei volti della gente, quella sensazione di anestesia totale che porta a ritenere come unica strada maestra i comportamenti aggressivi. Interpretando i pensieri degli esseri umani, non sempre limpidi, talvolta ossidati, si è imbattuto nell’ egoismo intellettuale che causa sopraffazioni. Nella nebbia che offusca i sentimenti, l’autore è andato alla ricerca (utopia!), di un riscontro empatico, ricordandoci che la natura non è questa: non deride e non umilia la diversità.
In un luogo scuro, illuminato da singoli fasci di luce che scolpiscono i corpi dei quattro danzatori (Francesca De Vita, Sara Lomazzo, Lia Ranieri e Giuseppe De Rosa), movimenti flessuosi della schiena e delle braccia, lavoro di floor work, curvature estreme e contact dance hanno reso lo spettacolo cangiante, creando un effetto visivo e sensoriale suggestivo sul pubblico.
Pochi oggetti di scena ma efficaci. La semplicità del gesto contrapposta all’ alto significato letterale, allegorico e morale. Una storia raccontata con un linguaggio universale e intelligibile, che termina con un lieto fine. La visione ottimistica dell’autore: è necessario munirsi di quella “spugna” che purifica dall’ ossidazione del corpo e dell’anima e che rischiara prospettive e orizzonti a lungo offuscati…
ÓXIDO
- Regia e coreografie: Marco Auggiero
- Compagnia MART COMPANY
- Assistenti alla Regia: Giordana Carrese, Alessandra Smorra
- Testi: Marco Auggiero, Giordana Carrese
- Management: Rebecca Curti
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