Mentre i contagi e le morti dimuniscono, i dati ci raccontano di una storia agghiacciante. Una epidemia affrontata a livello di gestione alla brancaleone. Senza DPI, senza direttive serie, efficaci che i Piani di pandemia globale indicavano per contenere il contagio. Diagnosi troppo tardive che hanno messo in difficoltà non solo le persone colpite da questo nuovo coronavirus, ma proprio loro, i medici e gli operatori sanitari, volontari mandati sul fronte in una guerra e senza armi e munizioni.
Nella discussione al Senato sulla conversione del Dl ‘Cura Italia’ sono stati presentati alcuni emendamenti che prevedono una sostanziale immunità per le strutture sanitarie in caso di danni agli operatori.
Per l’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri questi emendamenti sono vergognosi: “Offendono medici e operatori sanitari, vanno ritirati subito”
“A ieri (5 aprile 2020, NdR), sono 80 i medici ed odontoiatri morti in Italia. Nel Lazio 1 deceduto con almeno 9 ricoverati di cui 2 in condizioni serie. Nella Regione per ora sono 3.600 le persone contagiate. Tra questi dei medici positivi, censiti al Covid-19, a Roma sono 119 mentre nel Lazio sono 135. Ma si stima che circa il 10% degli operatori sia stato contagiato.
A fronte di questi dati, nella discussione al Senato sulla conversione del Decreto Legge ‘Cura Italia’ (il dl n. 18 del 17 marzo), sono stati presentati alcuni emendamenti che prevedono una sostanziale immunità per le strutture sanitarie e per i soggetti preposti alla gestione della crisi sanitaria, in relazione agli eventi avversi accaduti durante la pandemia da Covid-19 e in particolare “in caso di danni agli operatori”.
Gli emendamenti, con sfumature differenti a seconda del proponente, sostengono tutti lo stesso concetto: le condotte dei datori di lavoro non determinano responsabilità penale, civile ed erariale. I proponenti sono esponenti delle forze di governo e di opposizione.
Dunque, nessuna colpa se i DPI non sono arrivati, se i tamponi non sono stati fatti, se respiratori e caschi non sono sufficienti, se la gravità dell’epidemia è stata sottostimata, se l’organizzazione è stata incapace, incerta, lenta e lacunosa. Nessuno potrà indagare: noi medici siamo definiti eroi, che devono lavorare con abnegazione e spirito di servizio, e tanto basta.
Si piangono giustamente i pazienti, ma non si potrà verificare se i sanitari sono stati messi nella condizione di curarli con tutti gli strumenti possibili. E se sono stati tutelati o mandati ad ammalarsi nell’esercizio delle loro funzioni. Questi emendamenti sono crudeli, sprezzanti e offensivi per una categoria che sta combattendo e lavorando a mani nude. Sono inaccettabili in uno stato di diritto.”
Chiude il Comunicato Stampa:
“L’Ordine dei Medici di Roma e Provincia, insieme alle maggiori organizzazioni sindacali dei medici, chiede che i proponenti li ritirino immediatamente, chiedendoci scusa per aver pensato di assolvere a priori le strutture sanitarie e le istituzioni che avevano la responsabilità e il dovere di tutelarci: tutto il paese è al nostro fianco.
Ci ricorderemo di tutto.”
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