Foto Lilly.com
Sugli anticorpi monoclonali hanno fatto battaglia molti scienziati. L’Agenzia dei farmaci italiana annuncia in data 15 gennaio 2021 che è stato autorizzato uno studio per verificare l’efficacia deli anticorpi monoclonali per la malattia Covid-19:
“L’obiettivo è verificare se possono rappresentare una reale opzione terapeutica nella prevenzione della progressione della malattia nei pazienti in fase precoce.”
L’AIFA SPIEGA:
“Al momento risultano in corso di studio numerosi anticorpi monoclonali aventi prevalentemente come target di azione la proteina spike di SARS-CoV-2.
Gli studi disponibili indicano l’assenza di beneficio nei pazienti ospedalizzati con fase avanzata di malattia, mentre l’utilizzo in contesti più precoci è stato associato a una riduzione della carica virale con evidenze preliminari di un minore utilizzo di risorse sanitarie (ospedalizzazione, accessi in PS). Non sono disponibili informazioni su outcome clinici più rilevanti come accesso in terapia intensiva, intubazione o mortalità.
Le linee guida delle principali società scientifiche internazionali (IDSA e NIH) non raccomandano l’utilizzo routinario in pratica clinica degli anticorpi monoclonali.“
Al fine di verificare se gli anticorpi monoclonali possono rappresentare una reale opzione terapeutica nella prevenzione della progressione del COVID-19 nei pazienti in fase precoce di malattia, l’Agenzia Italiana del Farmaco ritiene utile promuovere e supportare uno studio clinico randomizzato. Per garantire l’accesso al farmaco e un supporto economico all’effettuazione di uno studio randomizzato multiarm si chiede di ricevere un protocollo di studio randomizzato che dovrà considerare i seguenti aspetti:
- Popolazione: gli studi dovranno riguardare soggetti positivi per SARS-CoV-2 in fase precoce di malattia non ospedalizzati (ad esempio che abbiano accesso al Pronto Soccorso) con o senza comorbidità che possono aggravare la prognosi del COVID-19.
- Intervento: l’intervento è rappresentato da anticorpi monoclonali in fase avanzata di sviluppo clinico. Al momento il protocollo dovrà includere almeno i seguenti due prodotti: bamlanivimab (Eli-Lilly) e casirivimab/imdevimab (Regeneron). Eventuali altri anticorpi potranno essere autorizzati a seguito di un preventivo confronto con l’Agenzia. La disponibilità dei farmaci in studio sarà garantita dall’AIFA.
- Comparator: gli studi dovranno prevedere almeno tre bracci di studio che confrontano i due prodotti monoclonali rispetto a un braccio di SOC; quest’ultimo dovrà tener conto delle raccomandazioni AIFA sui farmaci COVID-19.
- Outcome: gli studi dovranno avere outcome clinici rappresentati ad esempio da progressione di malattia/ospedalizzazione. Nel protocollo dovrà essere discussa in maniera approfondita la differenza minima di efficacia che lo studio sarà in grado di mettere in evidenza rispetto allo SOC e tra i singoli anticorpi. Sono considerabili quali outcome secondari valutazioni virologiche o basate su biomarcatori.
- Aspetti organizzativi: le richieste di sperimentazioni cliniche devono prevedere un piano di fattibilità su: la reale possibilità di arruolamento di un numero adeguato di soggetti; la disponibilità di una infrastruttura di gestione adeguata (ad esempio, una piattaforma per la registrazione dei pazienti e la raccolta dei dati); la capacità di assicurare un buon reclutamento anche in considerazione della complessità associata alle modalità di somministrazione dei farmaci. Sarà inoltre positivamente valutata la possibilità estendere la partecipazione a tutti i centri che manifestino un concreto interesse alla sperimentazione, nonché un’eventuale estensione internazionale dello studio.
- Richiesta di finanziamento: Il protocollo dovrà prevedere un piano economico dettagliato. Le spese dello studio saranno coperte dall’Agenzia per quanto riguarda sia i farmaci sia i costi di conduzione dello studio.
La selezione del protocollo di studio sarà effettuata dall’AIFA con il supporto di esperti esterni. Lo studio selezionato sarà sottoposto a valutazione da parte della CTS-AIFA e del Comitato Etico dell’INMI “L. Spallanzani”.
La deadline per la presentazione del protocollo è il giorno 1 febbraio 2021 alle ore 12.00, inviando la documentazione a: direzionegenerale@aifa.gov.it.
GUIDO SILVESTRI: “MEGLIO TARDI CHE MAI” si toglie qualche sassolino e ringrazia il professore Giorgio Palù, neo presidente dell’AIFA:
E non tarda il commento del virologo Guido Silvestri, professore alla Emory University di Atlanta che aveva spiegato già lo scorso dicembre l’importanza degli anticorpi monoclonali e sensibilizzando con tenacia e determinazione la ricerca e l’AIFA stessa a guardare questa opportunità con celerità, poichè spiegava:
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