Regione Lazio – Contro il Coronavirus continua la scelta della Regione Lazio di applicare l’obbligo regionale della vaccinazione antinfluenzale agli over 65 e operatori sanitari. L’obbligo non ha incluso i politici che sono altresì una classe numerosa ed esposta, per la modalità di impegni quotidiani all’inderogabilità nell’amministrare la cosa pubblica, all’assembramento.
Il 30 aprile 2020 l’assessore assessore alla Salute della regione Lazio, Alessio D’Amato ha annunciato l’attivazione nella Regione Lazio dei bandi di gara per l’approviggionamento dei vaccini e chiede una stratergia nazionale.
CORONAVIRUS: D’AMATO, ‘SU VACCINO ANTINFLUENZALE OCCORRE PIANO NAZIONALE PER GARANTIRE LE SCORTE, SEGUIRE MODELLO LAZIO’
“La prossima campagna di vaccinazione antinfluenzale sarà determinante a causa della sovrapposizione dei sintomi con il COVID-19. Occorre partire per tempo e va raccolto l’appello del presidente di Farmindustria circa l’esigenza di avere con tempestività le scorte. Il Lazio con l’obbligatorietà vaccinale agli operatori sanitari e agli ultra 65 anni ha già attivato tutte le procedure ed ha già bandito la gara, ma sarebbe molto utile una strategia nazionale per garantire glia approvvigionamenti. Bisogna agire per tempo evitando che in autunno si determini una crisi molto seria” – l’assessore assessore alla Salute, Alessio D’Amato ha comunicato.
L’Assessore D’AMATO quest’oggi in conferenza stampa seguita dal Corriere della Sera su Facebook ha spiegato assieme al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il vice Daniele Leodori le procedure che dovranno essere attivate per la ripresa delle attività lavorative per operare in sicurezza e prevenzione.
D’AMATO SOTTOLINEA UN FATTO INEQUIVOCABILE: “La progressiva apertura della attività non significa che il virus è stato sconfitto, nel Lazio il RO il valore è 0,5″ e ha anche invitato nelle prossime settimane di avere cautela e responsabiltà personali.
D’AMATO INFORMA CHE A GIUGNO I VOLONTARI POSSONO ESSERE RECLUTATI PER TESTARE IL VACCINO ALLO SPALLANZANI DI ROMA. D’Amato ricordando che i primi casi nel Lazio, i due cinesi di Whuan, ha anche informato che a giugno 2020 ci sarà il reclutamento di volontari per testare il vaccino all’istituto INMI, Spallanzani di Roma.
Ricordiamo che lo stesso direttore dell’Istituo INMI Spallanzani di Roma in un’intervista rilasciata a DIRE ha spiegato il dietro el quinte di questo vaccino:
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