domenica, 24 Novembre 2024

Corruzione ko in Romania. Protesta epocale di 250 mila cittadini fa abrogare il decreto che depenalizzava i reati

di Cinzia Marchegiani

Romania – Una protesta popolare antigovernativa mai vista in Europa. Si parla di circa 600 mila romeni scesi in piazza che con coraggio hanno protestato per opporsi al decreto che avrebbe depenalizzato l’abuso di ufficio e molti reati di corruzione. Una pressione imponente mandata avanti per circa due settimane ha fatto capitolare il governo.

I manifestanti hanno accusato il governo di aver prodotto una legge che doveva servire a svuotare le carceri, ma in realtà avrebbe favorito alcuni politici in carcere per corruzione. La legge infatti avrebbe depenalizzato i reati di corruzione e nel dettaglio si sarebbero depenalizzati l’abuso d’ufficio per casi riguardanti somme inferiori ai 44mila euro, e il decreto varato d’urgenza avrebbe messo così fine al processo in corso contro il socialdemocratico Liviu Dragnea, stretto collaboratore del premier Grindeanu e leader del suo partito accusato di aver utilizzato 24 mila euro di denaro pubblico per stipendiare due persone alle dipendenze del suo partito.

Ed è stata vittoria. Popolare.

Il governo ha ritirato, il decreto d’urgenza, è stato abrogato dopo una pressione smodata, senza tentennamenti di un fiume di gente che si è riversata sulle strade di questa nazione che ha creduto e combattuto contro una vergognosa legge denominata “decreto salva-corrotti”. Ma dopo la vittoria schiacciante la protesta non è si stata placata…anzi. Ora vogliono le dimissioni di questo governo che ha perso credibilità e fiducia e ha costretto ad un braccio di ferro assurdo ma evidentemente necessario. Al Parlamento ieri il Presidente della Repubblica Klaus Iohannis, esponente del centro-destra (PNL, Partito Nazional Liberale) ha formalmente invitato il governo socialdemocratico a fare un passo indietro. In tutta risposta i deputati di maggioranza hanno lasciato in massa l’aula.

La Romania nel 2014 occupava insieme all’Italia al 69° posto dell’Indice di percezione della corruzione (CPI), con un punteggio pari a 44, secondo Transparency International. Oggi occupa il 58 esimo posto della classifica e stacca il nostro paese di due punti.

Dietro questo successo c’è un lavoro determinato ed efficace del Dipartimento Nazionale Anticorruzione che ha permesso di arrivare a personaggi che si credevano intoccabili e che proprio nel 2015 la Romania ha ottenuto un numero record di indagati eccellenti: un premier (Victor Ponta), 5 ministri, 16 deputati e 5 senatori. Lavoro impareggiabile a cui i cittadini romeni hanno guardato con fiducia e hanno dimostrato fattivamente la propria volontà di cambiare radicalmente questo paese. Questa vittoria è il simbolo della rinascita della Romania.

F.to CAPITAL

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