domenica, 24 Novembre 2024

Coronavirus scuola. Speranza: “Permanenza volontaria fiduciaria a casa”. Legge Lorenzin affossata?

 

di Ci. Ma.

Dopo le polemiche sollevate da politici e cittadini sulla possibilità di permettere la frequenza degli studenti in ritorno dalla Cina a scuola, il Ministero della salute non ha dubbi: “Permanenza volontaria fiduciaria a casa sino al completamento del periodo di 14 giorni dalla partenza dalla Cina”.

Insomma nessuna esclusione, ci si affida alla coscienza delle persone? Questa decisione va a vanificare la mission della Legge Lorenzin nata per diminuire i probabili contagi a scuola dei bambini, che quindi escludeva… ed esclude tuttora, senza se e senza ma,  i bambini non vaccinati pur essendo sani alla scuola d’infanzia. 

A rendere nota questa contestatissima soluzione per il caso Coronavirus è lo stesso sito ministeriale della salute e della pubblica istruzione con l’aggiornamento della circolare per le scuole “Monitoraggio per bambini e studenti di ritorno dalla Cina” in data 9 febbraio 2020:

LEGGIAMO il ‘Comunicato n. 56’
Data del comunicato 8 febbraio 2020

Circolare aggiornata

“Sulla base delle indicazioni messe a disposizione dal Comitato Tecnico Scientifico, istituito dal Commissario straordinario della Protezione Civile, il Ministero della Salute ha provveduto ad aggiornare la circolare del 01/02/2020 che conteneva “Indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina”.

Di fronte alla crescita del livello di diffusione del coronavirus 2019-nCoV in Cina l’aggiornamento della circolare è ispirato, coerentemente con tutti i precedenti provvedimenti del Ministero, al principio di massima precauzione. Nelle prossime settimane è, infatti, previsto il rientro di studenti che si trovano attualmente in Cina.

La circolare riguarda i bambini che frequentano i servizi educativi dell’infanzia e gli studenti, fino alla scuola secondaria di secondo grado, di ogni nazionalità, che nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia.

La misura di precauzione prevista in questi casi è quella di una sorveglianza attiva, quotidiana, del “Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento” attivato dal dirigente scolastico su segnalazione della famiglia. Tale monitoraggio consiste nella puntuale verifica della febbre e dei sintomi tipici del nuovo coronavirus 2019-nCoV.

Fermo restando il diritto inalienabile di bambini e ragazzi, di qualsiasi nazionalità, di frequentare liberamente e regolarmente la scuola in assenza di evidenti e conclamate controindicazioni di carattere sanitario, in uno spirito di massima precauzione, il Dipartimento favorisce una “permanenza volontaria fiduciaria” a casa sino al completamento del periodo di 14 giorni dalla partenza dalla Cina.

Il Ministero della Istruzione, con il quale l’aggiornamento della circolare è concordato, con un suo autonomo provvedimento darà indicazione ai dirigenti scolastici affinché tali assenze siano considerate giustificate.



L’aggiornamento della circolare sembrerebbe bruciare in un secondo la mission della legge Lorenzin che vieta ai bambini da 0 – 6 anni di essere inclusi nel percorso della scuola dell’infanzia se non hanno in regola tutti i timbri sui 10 vaccini obbligatori. La legge Lorenzin ha imposto a molti genitori una scelta importante: far socializzare i figli con l’inserimento nelle scuole d’infanzia e accettare le profilassi indicate, sempre firmando il consenso informato, o far rimanere i figli a casa e privandoli del percorso di inclusione sociale.

Di fronte a questa decisione la Legge Lorenzin sembra perdere efficacia. Davanti ad un probabile e potenziale problema sanitario di ordine mondiale (ancora non si conosce a 360 gradi l’evoluzione del coronavirus) si dà la possibilità ai familiari dei bambini di poter scegliere se farli rimanere a casa o mandarli a scuola.

Senza un reale e concreto divieto come quello imposto dalla Legge Lorenzin.

La sorveglianza attiva quindi va applicata per i casi di Coronavirus che tra l’altro ha solo terapie sperimentali che lo stesso ISTITUTO NAZIONALE PER LE MALATTIE INFETTIVE “Lazzaro Spallanzani” ha reso noto il giorno 7 febbraio 2020:

“I due pazienti ricevono dal 4 febbraio terapia antivirale sperimentale. Tali farmaci sono indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come i più promettenti sulla base dei dati disponibili.

Il lopinavir/ritonavir è un antivirale comunemente utilizzato per la infezione da HIV che mostra attività antivirale anche sui coronavirus.
Il remdesivir è stato ottenuto grazie alla disponibilità dell’azienda farmaceutica produttrice, attraverso una procedura effettuata tempestivamente grazie all’impegno del Comitato Etico del nostro Istituto, dell’AIFA, delle dogane, e dell’USMAF di Milano Malpensa.”

Sorge un dubbio: “Ma perchè è stata emanata la legge Lorenzin se poi di fronte ad un problema sanitario di rilevanza importante che ha coinvolto l’intero pianeta si applicano norme totalmente diverse?”

LEGGI Coronavirus aggiornamento circolare ministeriale

Roma, Coronavirus. Farmaci sperimentali ai pazienti positivi. INMI: “Antivirali contro HIV e malattia Ebola”

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