I ministri dell’Interno regionali dell’Unione cristiano-democratica e sociale, il partito della cancelliera Angela Merkel, sulla linea della Francia, vogliono imporre un divieto del burqa e di altri veli islamici che coprono il volto delle donne in alcuni settori della vita pubblica in Germania.
A riportare la notizie è stata l’agenzia Dpa dopo che, in tv , il ministro federale Thomas de Maizière insieme alla cancelliera Merkel avevano definito il burqa un “ostacolo all’integrazione” delle donne islamiche.
L’obbligo di mostrare il volto sarà al volante, davanti alle autorità, all’Ufficio di stato civile, in scuole e università, nel servizio pubblico e di fronte a un tribunale.
Divieti a Nizza. Anche il comune di Nizza ha vietato il burkini, il costume integrale delle donne musulmane, sulle sue spiagge, secondo quanto riferito dai media francesi.
Oltre a Nizza, il divieto è stato imposto anche ad altri comuni della Francia tra cui Cannes, Villeneuve-Loubet, Sisco e Le Touquet, dopo l’attentato del 14 luglio sulla Promenade des Anglais.
In Italia. Rimane invece su una posizione diversa il ministro Alfano che ha così giustificato la posizione italiana durante un intervento radiofonico: “La nostra bussola è sempre stata il buon senso. Noi siamo severi, facendo controlli, arresti e espulsioni, ma non facciamo provocazioni su questioni che non investono l’ordine pubblico, realizzate come atto ideologico e che possono apparire come provocazioni che possono attirare reazioni violente”.
Non c’è alcuna violazione di legge, dunque, secondo il ministro ed è per questo che “non si può imporre un divieto che potrebbe far pensare ad un rigetto per i musulmani.”