Il Brexit ha disatteso chi si era già leccato i baffi, tanto che le borse avevano già festeggiato dopo l’omicidio della deputata laburista Jo Cox ancor prima del voto inglese. Ma il Regno Unito ha deciso con un voto popolare che l’UE non era poi così attraente. Ora Il Brexit ha svelato i retroscena togliendo quel velo di grande ipocrisia. Un colpo inferto non agli inglesi come si voleva fra credere, ma all’intero impianto dell’egemonica Unione Europea, creando una grande instabilità finanziaria che certamente fluttuerà e non si fermerà a breve.
Il referendum ha scatenato quello che gli investitori temevano. L’instabilità dei rapporti, delle borse, dei diktat, e un danno economico per chi fa affari con i rialzi e i ribassi delle borse e delle azioni, che ha bruciato il fine settimana miliardi di soldi.
I mercati azionari hanno registrato perdite significative: Se per Bper (-24,61%), BpM (-24,28%), Unicredit (-23,79%), Banco Popolare (-23,30%), Intesa Sanpaolo (-22,94%), Mediobanca (-21,22%), Ubi Banca (-20,69%) e Banca MPS (-16,43%) per i seguenti mercati azionari: Francia -7,9%, Germania -6,8%, Gran Bretagna-2,8%, Italia -12,5%. hanno subito un crollo pesante.
Significativo è il commento dell’investitore miliardario, George Soros, presidente di Soros Fund Management e Presidente della Open Society Foundations: “Il voto della Gran Bretagna rende la disgregazione della UE praticamente irreversibile”.
Continua Soros, emblema del potere finanziario: “Le implicazioni per l’Europa potrebbero essere di gran lunga peggiore. Le tensioni tra gli stati membri hanno raggiunto un punto di rottura, non solo per i rifugiati, ma anche a causa delle differenza tra creditori e debitori paesi all’interno della zona euro. Allo stesso tempo, indeboliti i leader di Francia e Germania sono ora saldamente concentrati sui problemi interni. In Italia, un calo del 10% nel mercato azionario in seguito al voto Brexit chiaramente segnala la vulnerabilità del paese a una vera e propria crisi bancaria – che potrebbe anche portare il populista Movimento Cinque Stelle, che ha appena vinto il sindaco di Roma, al potere come già l’anno prossimo”.
Niente di tutto questo fa ben sperare per un serio programma di riforma della zona euro – si lancia Soros in una previsione – che dovrebbe includere una unione vera e bancaria, un’unione fiscale limitata, e meccanismi molto più forti di responsabilità democratica. “E il tempo non è dalla parte di Europa, le pressioni esterne del calibro di Turchia e Russia – entrambi i quali sfruttano la discordia a loro vantaggio – lotte politiche interne composto dell’Europa” conclude il miliardario Soros.
Soros descrive uno scenario catastrofico che molti temevano e che ora si è materializzato. Il Brexit ha scatenato la disintegrazione della UE che sembra praticamente irreversibile. Soros continua a parlare di mercati finanziari di tutto il mondo che rischiano di restare in fermento nel negoziato del divorzio politico ed economico da parte dell’UE. Addirittura si lancia a concretizzare le conseguenze per l’economia reale paragonandola solo alla crisi finanziaria del 2007-2008.
“Questo processo è sicuro di essere pieno di ulteriore incertezza e il rischio politico, perché ciò che è in gioco non è mai stato solo un po’ reale o immaginario vantaggio per la Gran Bretagna – precisa il miliardario Soros – ma la stessa sopravvivenza del progetto europeo. Brexit aprirà le porte per le altre forze anti-europee all’interno dell’Unione. Infatti, non appena è stato l’esito del referendum annunciato di Fronte Nazionale francese ha pubblicato un invito a ‘Frexit’, mentre populista olandese Geert Wilders ha promosso ‘Nexit’”.
Interessante come si parli di responsabilità democratica quando si cerca di sovvertire un voto popolare. Ma quest’Europa è degli europei o dell’élite economica? Riflessioni che diventano ancora più acute e dovrebbero mettere ancora più paura di quello che viene volutamente fatto vedere.
Di fatto i nuovi venti che soffiano sulla sfiducia nei confronti di questa Unione Europea rendono totalmente instabili i mercati finanziari, le borse…anzi totalmente imprevedibili come ha insegnato coraggiosamente il Brexit. Condizione questa nefasta per chi accumula miliardi e specula in borsa e non è più capace a prevedere quello che succederà domani. Miliardi sfumati che non possono più essere bruciati per il capriccio di un voto popolare.
di Cinzia Marchegiani