Bellissime le frasi degli inglesi che hanno votato nonostante le minacce di Juncker: “Il minimo che possiamo dire che abbiamo votato per il bene del nostro paese e le famiglie, e non siamo rimasti per paura”.
L’Inghilterra ha deciso, fuori dall’UE. L’Inghilterra ha deciso e lo ha fatto nonostante le minacce di ritorsioni siano state fatte sfacciatamente dai più alti rappresentati dell’élite economica, dal FMI a Junker.
Il vento nasce dalla grande volontà degli inglesi di autodeterminazione, un segnale che parla di democrazia che ancora funziona quando non si ha paura delle proprie scelte e del proprio futuro.
Jean-Claude Juncker aveva osato troppo ammonendo gli inglesi:“Gli elettori britannici devono sapere che non ci sarà nessun tipo di rinegoziazione. Abbiamo concluso un accordo con il primo ministro. Ha ottenuto il massimo che poteva ricevere e abbiamo dato il massimo che potevamo dare. Quindi non ci sarà rinegoziazione, non l’accordo che abbiamo trovato nel mese di febbraio, né per quanto riguarda qualsiasi tipo di negoziato trattati sono preoccupato“.
Ma gli inglesi hanno scelto e lo hanno fatto sfidando il loro futuro. Sono riusciti a ragionare con le proprie teste, guardando le macerie di un condizionamento troppo pesante di una dittatura economica che antepone i trattati economici a qualsiasi diritto e valore. Il popolo britannico ha osato è vero, e ha deciso che vale più l’interesse delle famiglie, della speranza, dei lavoratori. Non è un caso che i voti più massicci sono stati quelli della classe operaia.
Il potere forte dell’autoderterminazione è il primo segnale che nasce da questo referendum, che ha sentenziato che l’equazione “Germania non funziona davvero più”.
Un vento è partito dall’oltremanica e scuote mercati finanziari che ancor prima del voto brindavano alla vittoria del Remain. Beffardo è stato il destino, ma ancor di più la forza e il coraggio di un nazione che ha saputo puntare i piedi contro un dominio assoluto dell’economicità che detta leggi, rapporti e si nutre delle sovranità popolari.
Il bene più prezioso per gli inglesi rimane proprio la libertà, quella di decidere il futuro delle proprie generazioni, nonostante le minacce inaudite scagliate da Jean-Claude Juncker che ora si è prontamente affrettato a dire che con il Brexit non è la fine dell’Europa.
La regina Elisabetta II ha salvato se stessa e il suo popolo? Ora rimane cristallizzata la sua frase che ha scioccato l’UE stessa: “Datemi tre buone ragioni per cui la Gran Bretagna dovrebbe essere parte dell’Europa” a due giorni dal referendum.
Dio salvi la regina….ma la regina non è stata ad aspettare!
di Cinzia Marchegiani