di Ci. Ma.
Brescia (Lombardia) – In cerca della verità in merito alle quattro morti sospette di neonati avvenute in soli 7 giorni presso gli Spedali Civili di Brescia nel reparto di terapia intensiva neonatale. Decessi che hanno sollevato un dolore senza fine della comunità e ora i famigliari vogliono conoscere cosa è accaduto.
Le istituzioni regionali e nazionali prendendo atto della gravità dei decessi si sono attivati per dare un senso a questo dramma e accertare la cause delle quattro piccole morti avvenute in un ospedale.
REGIONE LOMBARDIA, AVVIATA COMMISSIONE D’INCHIESTA – “Abbiamo dato mandato all’ATS Brescia di disporre una commissione d’inchiesta regionale al fine di avviare tutti i controlli necessari per accertare le cause dei tre decessi“. Lo aveva detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, esprimendo il cordoglio dell’intera Giunta regionale alle famiglie dei tre piccoli deceduti nei giorni scorsi agli Spedali Civili di Brescia.
Ora le morti sospette salgano a quattro, quattro piccoli neonati.
IMPEGNO ASST – “Anche la direzione strategica dell’ASST degli Spedali Civili di Brescia – ha spiegato Gallera – ha avviato i controlli interni per fare chiarezza sui decessi. Da questi primi controlli è emerso che i quadri clinici rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati. In particolare, si esclude che le circostanze siano da ricondurre ad un focolaio infettivo epidemico”.
COMMISSIONE REGIONALE – “Abbiamo, inoltre, dato immediatamente mandato all’ATS Brescia – ha concluso l’assessore – di attivare una Commissione d’inchiesta regionale al fine di avviare i controlli sulle procedure messe in atto”. Il nuovo direttore generale di ATS Brescia Claudio Sileo si trova già a Brescia per una prima riunione, mentre domani avvierà i lavori della Commissione di cui farà parte un patologo neonatale. La commissione sarà coordinata dal direttore sociosanitario di ATS, la dottoressa Annamaria Indelicato”.
NAS, LA MINISTRA GRILLO INVIA I NAS E AVVIA ISPEZIONE MINISTERIALE – La ministra Giulia Grillo fa sapere tramite un comunicato stampa (ancora non aggiornato con i numero dei morti registrati) che sono stati inviati i Nas e avviata ispezione ministeriale.
Ieri agli Spedali Civili di Brescia è morto il piccolo Marco, nato prematuro un mese fa. Si tratta del terzo neonato morto nella stessa struttura in pochi giorni. “È necessario fare chiarezza per capire se ci sia correlazione tra i diversi casi. Proprio per questo sto inviando gli ispettori del ministero per andare a fondo della questione”, spiega il ministro della Salute, Giulia Grillo.
Continua la ministra Grillo: “I Carabinieri del Nas sono già sul posto per verificare la situazione e nei prossimi giorni ci sarà un’ispezione ministeriale. Dobbiamo capire cosa ha portato alla morte di questi piccolissimi pazienti in pochi giorni. Lo dobbiamo a questi bambini che non hanno fatto in tempo ad affacciarsi alla vita, ai loro familiari che abbraccio in questo momento di dolore, e anche a chi lavora con impegno e serietà ogni giorno in una struttura eccellente com’è l’ospedale bresciano”.
ANCHE LA PROCURA ORA INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO – I carabinieri – si apprende dalla stampa – hanno preso visione delle cartelle cliniche di Marco, Cristian e Nicole i tre bimbi morti il 5 e 4 gennaio e il 30 dicembre. Il fascicolo aperto dalla procura è omicidio colposo e per ora non ci sono formalmente indagati.
Dal giornale Brescia Oggi si viene a sapere che l’autopsia sulla prima bambina morta il 29 dicembre è già stata effettuata l’ultimo giorno dell’anno, mentre domani potrebbero essere eseguite quelle sui due ultimi piccoli pazienti morti sabato.
Ed è proprio il giornale Brescia Oggi che pubblica la lettera della mamma del piccolo Marco deceduto agli Spedali Civili nato alla trentesima settimana con cesareo.
“Marco – scrive la mamma – è nato alla 30ma settimana con cesareo perchè io avevo la pressione alta, da lì iniziamo la nostra esperienza in terapia intensiva neonatale agli Spedali Civili di Brescia. Marco subisce un pneumotorace dal quale piano piano ne usciamo. Inizia a mangiare e crescere, da 1050 grammi arriviamo a 1500, iniziamo a poterlo tenere un po in braccio e a toglierlo quindi dalla termoculla. Iniziamo a fare la marsupio terapia ed io sono al settimo cielo, il 29 dicembre ci dicono che non possiamo fare la terapia perché dagli esami pare che abbia in corso un’infiammazione. La mattina dopo, il 30, mi chiamano e mi dicono che il bambino è peggiorato e hanno dovuto intubarlo a causa di uno shock septico, quando arrivo in ospedale noto che nella stanza manca la culla di una bimba e scopro poco dopo che la piccola è morta durante la notte. Poi la situazione precipita ancora di più. Mi dicono che Marco ha preso un batterio, non si sa quale e parlano di sepsi, fatto sta che da quel giorno è il declino, Marco non respira più autonomamente, non fa pipì ed iniziano una serie di terapie che però non portano a grandi risultati. E oggi 5 gennaio poco dopo le 18 il suo cuore ha ceduto. Ieri il suo vicino di letto è morto per motivi ignoti. Ora 3 bimbi deceduti in meno di una settimana di cui 2 con infezione batterica sicura, è strano, soprattutto in un reparto che già l’estate era stato chiuso per il diffondersi di un batterio septico che provocò 3 decessi e 10 contagi. Non accuso nessuno di negligenza, ma voglio sapere cosa è accaduto, visto che ho esposto anche al primario dei dubbi sulla sterilità e su alcune cose secondo me poco adeguate in un reparto simile. Mio figlio non c’è più ma altri bambini potrebbero star male“.
Condoglianze ai genitori che in questo momento di grande sconforto e dolore cercano solo la verità.
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