di Cinzia Marchegiani
Il premier Conte ormai fa tutto da solo. Nomina consulenti di una nuova task force e non si confronta con il Parlamento. Chiama in causa i tecnici, gli esperti, a cui delega il compito di dare risposte. Ma a chi le responsabilità delle decisioni messe in campo?
La scelta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, confermata nell’ultimo decreto che stabilisce il lockdown fino al 3 maggio, di mettere in campo una task force di 17 persone, già è operativa e guidata dal manager Vittorio Colao che coordina con il comitato scientifico la ripartenza e la fase due di gestione dell’emergenza epidemiologica da coronavirus.
A denunciare ‘senza se e senza ma’ è intervenuto oggi alla Camera dei Deputati, che ha approvato il disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, recante disposizioni urgenti per l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 e delle finali ATP Torino 2021-2025, nonché in materia di divieto di pubblicizzazione parassitaria (A.C. 2434-A). Il provvedimento passa all’esame dell’altro ramo del Parlamento, l’onorevole Claudio Borghi Aquilini, presidente della commissione Bilancio.
La Lega di fatto ha voluto chiedere chiarezza sulla task force per l’emergenza economico sociale insediata a Palazzo Chigi e chiede che il Parlamento voti una risoluzione sul mandato con cui il governo dovrà presentarsi al prossimo Consiglio europeo.
Le due richieste sono state formulate in aula alla Camera dal presidente della commissione Bilancio, il leghista Claudio Borghi:
”Mi risulta – ha dichiarato il deputato Borghi – che la prima discussione della task force istituita dalla presidenza del Consiglio, non si sa in base a quale legge, si sia arenata sulla richiesta di immunità dei suoi componenti, rispetto alle decisioni che dovranno andare a prendere”.
”Il governo – ha poi aggiunto Borghi – si appresta a discutere in sede europea importanti provvedimenti che riguardano tutti gli italiani, evitando di passare per una decisione del Parlamento nei confronti del quale è obbligato dalla legge 234 del 2012. Insomma le aule di Camera e Senato vengono esautorate dalla loro funzione di controllo e di autorizzazione, il governo va avanti a colpi di dpcm che non passano per il Parlamento e non passano nemmeno nelle mani del presidente della Repubblica e andrà in Europa senza nessun mandato”.
BORGHI DENUNCIA: “TASKE FORCE, GOVERNO OMBRA. UNA ASSEMBLEA DI OTTIMATI CHE PRETENDONO IMMUNITA’ PER LE PROPRIE DECISIONI. CONTE VIENE IN AULA A DECISIONE GIA’ PRESA”
INTERVENTO Claudio Borghi Aquilini, presidente della commissione Bilancio
https://youtu.be/TyOZbPJTyAw
”Non è tutto, – continua il leghista Borghi – la goccia che fa traboccare il vaso è questa task force che è una sorta di governo ombra, un’assemblea di ottimati che pretendono l’immunità per le proprie decisioni. Sarebbe il caso che il presidente del Consiglio quindi venisse in aula una volta tanto, non semplicemente a comunicarci di decisioni già prese, ma a riferire della funzione di questo organismo e di far votare al Parlamento un atto di indirizzo per il Consiglio europeo”.
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