Bologna . Una Commissione clinica esterna all’Azienda Usl di Bologna, istituita già oggi 4 febbraio 2018 con il compito preciso di accertare eventuali carenze assistenziali.
L’annuncia l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, dopo la tragedia avvenuta all’Ospedale Maggiore di Bologna, dove una donna è stata sottoposta d’urgenza al cesareo, ma il bimbo era già morto e la mamma è tuttora ricoverata in gravi condizioni.
Sulla tragedia avvenuta presso l’ospedale Maggiore di Bologna l‘assessore regionale alle Politiche per la salute Venturi spiega:
“Abbiamo già istituito una Commissione clinica esterna all’Azienda Usl per accertare eventuali carenze assistenziali. Necessario capire bene cosa è avvenuto. Se verranno accertate carenze e responsabilità, saremo inflessibili: non può stare in ospedale chi non agisce con estrema professionalità, correttezza e mettendo al primo posto, sempre, la salute e la cura del paziente”
L’assessore regionale alle Politiche per la salute esprime personale vicinanza al padre e alla madre del piccolo, che è ancora ricoverata in gravi condizioni:
“Vicino al dolore straziante di chi ha perso un figlio. Cureremo la signora con tutte le nostre forze e le nostre capacità, alla famiglia il massimo supporto per qualsiasi necessità”
“Attenderemo tutte le relazioni e l’esito degli approfondimenti, ma è assolutamente necessario capire cosa è accaduto sabato scorso al Pronto soccorso ostetrico- afferma Venturi-. Se verranno verificate eventuali sottovalutazioni o, ancor peggio, omissioni assistenziali, saremo inflessibili: chi non agisce con estrema professionalità, correttezza e mettendo al primo posto, sempre, la salute e la cura del paziente, non può stare in ospedale. E proprio per fare chiarezza in tempi rapidi e per accertare ciò che è successo, oggi stesso abbiamo istituito una Commissione clinica esterna all’Azienda sanitaria. Siamo chiaramente determinati a fare piena luce su quanto è successo e ad accertare ogni responsabilità”.
Aggiunge l’assessore: “Non ci sono parole adeguate di conforto per chi prova il dolore straziante della perdita di un figlio. Ma voglio esprimere la mia personale vicinanza al papà del bimbo e alla sua compagna, che cureremo con tutte le nostre forze e le nostre capacità. Voglio che sappiano che noi ci siamo, e assicureremo da subito ogni supporto di cui avessero bisogno”.
AUSL DI BOLOGNA AGGIORNAMENTI:
In data 4 febbraio anche la AUSL di Bologna rende noto l’aggiornamento del caso:
“In miglioramento il quadro clinico della donna di 33 anni ricoverata da sabato scorso presso la Terapia Intensiva dell’Ospedale Maggiore. La prognosi rimane tuttavia riservata.
La famiglia ha espresso la volontà di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda. L’Azienda si unisce alla richiesta dei famigliari manifestando nuovamente la propria vicinanza e cordoglio per quanto accaduto.
Le azioni messe in atto dalla direzione aziendale, già in data 3 febbraio, e quelle ancora in corso riguardano la segnalazione alla Regione Emilia-Romagna, alla Procura, l’avvio dell’indagine interna per la ricostruzione degli eventi, l’effettuazione dell’audit con il personale sanitario coinvolto.
Dai primi elementi raccolti, nel pomeriggio di sabato 2 febbraio alle ore 16.15, la signora era stata valutata, ma non presa in carico e registrata come accesso, senza eseguire accertamenti diagnostici, dai sanitari del Pronto Soccorso Ostetrico Ginecologico dell’Ospedale Maggiore, al quale si era rivolta spontaneamente. Indirizzata al Pronto Soccorso Generale del Maggiore per un approfondimento del quadro pneumologico, non risultano, tuttavia, accessi tracciati al Pronto Soccorso del Maggiore.
La signora veniva accolta e presa in carico, invece, alle ore 17.16, dal Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vergato, al quale si era rivolta spontaneamente. Dopo una prima valutazione diagnostica d’urgenza la signora veniva trasferita in ambulanza e automedica 118 al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, dove giungeva alle ore 19.22″.
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