di Cinzia Marchegiani
Mascalucia (Sicilia) – Una tragedia che ha colpito la famiglia a Mascalucia riporta l’attenzione sulla necessità di istruire seriamente i padroni di razze canine potenzialmente pericolose.
Il bambino di appena 18 mesi è stato sbranato, sembra da una prima ricostruzione mentre era solo nel giardino in presenza di due cani argentini di tre e otto anni, mentre la madre era in casa: “I morsi non hanno lasciato scampo al piccolo di appena un anno e mezzo, tra la disperazione della donna, 34 anni, anche lei rimasta ferita nel tentativo di strappare il suo bambino dalle fauci dei due animali”.
Inutili i soccorsi scattati immediatamente prima in ambulanza e poi con elicottero del 118 hanno che trasportato il bambino assieme alla madre all’opsedale Cannizzaro di Catania, il bambino muore senza aver potuto provare a salvarlo.
Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, riferisce che la madre e’ indagata per omicidio colposo, si tratta di “un atto dovuto” per procedere all’autopsia del piccolo, spiegando che l’iscrizione nel registro degli indagati e’ legata alla necessita’ di accertare o escludere eventuali comportamenti negligenti da parte della donna. Per eseguire l’autopsia e’ pertanto necessaria la nomina di un consulente di parte della donna. L’inchiesta e’ coordinata dal pm Fabio Aliotta.
BIMBO SBRANATO DA CANI, PROPOSTA DEL PAE: VENDITA DI CANI PERICOLOSI SOLO AI TITOLARI DI PORTO D’ARMI PER DIFESA PERSONALE
Ad intervenire sull’ennesimo incidente mortale a seguito di aggressioni di cani pericolosi che vede vittima questa volta un bimbo di 18 mesi e probabilmente la soppressione del suo aggressore, interviene il Partito Animalista Europeo, affermando con decisione che serve “Un vulnus legislativo da colmare al fine di evitare che episodi analoghi possano ripetersi“.
“Se è vero che la reazione di ogni singolo cane è imprevedibile ed inevitabile, visto che non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza ad una razza o ai suoi incroci, è pur vero che l’esito delle conseguenze cambia sostanzialmente se l’aggressore è un pitbull piuttosto che un barboncino. Preso atto del vulnus legislativo per cui le Istituzioni tramite ripetute ordinanze contingibili ed urgenti concernenti la ‘Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani’ prorogate annualmente con modifiche sempre più inefficaci a risolvere il problema, come l’esclusione della black list dei cani pericolosi istituita dal Ministro Turco nel 2006, al fine di contrastare tale rischio sarebbe opportuno ed auspicabile limitare la vendita di cani pericolosi esclusivamente ai titolari della licenza di porto d’armi per difesa personale”.
Il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli chiede di equiparare alcune razze canine a vere e proprie armi: “L’aggressione sferrata da alcune razze canine è devastante quanto un colpo di revolver, per questo motivo la proposta del PAE chiede di equiparare tali cani a vere e proprie armi pertanto l’acquisto, la detenzione e la conduzione dovranno essere autorizzate solo ai possessori della licenza rilasciata dal Questore, la disciplina ed i requisiti sono indicati nel Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Fatto salvo per i cani provenienti da provvedimenti di sequestro e confisca, come ad es. i cani utilizzati per i combattimenti clandestini, per cui le associazioni protezionistiche di volontariato continueranno ad avere la facoltà di gestirne il recupero e la custodia.“