di Raffaele Menniti
Procida (Napoli) – La piccola Tea non c’è l’ha fatta. Il suo cuoricino ha smesso di battere ieri mattina al presidio ospedaliero dove è stata portata in seguito ad un aggravamento delle sue condizioni di salute. La sera precedente era stata visitata al pronto soccorso dell’ospedale dell’isola di Procida e rimandata a casa dal medico perché le sue condizioni di salute erano ottimali e non necessitavano di ricovero.
Uno dei sanitari presenti al pronto soccorso ha dichiarato che i genitori hanno portato la bimba di 4 mesi in ospedale dopo averle somministrato del paracetamolo poiché la bambina aveva avuto in giornata febbre a 39. Quando il giorno seguente è stata portata al presidio, aveva dei problemi di frequenza cardiaca bassa è stata intubata, ma purtroppo le cure non hanno risposto.
I carabinieri hanno agito come da protocollo, ovvero senza aspettare la denuncia, non ancora arrivata dei genitori, e hanno aperto un indagine, seguendo la pista dell’omicidio colposo.
Il ministro della salute Lorenzin, dopo aver appreso la notizia ha subito chiesto un urgentissima relazione sull’accaduto. Sull’episodio è intervenuto Antonio d’Amore direttore dell’Asl Napoli 2 Nord: “Dalle prime indagini sembra che tutti i protocolli siano stati rispettati, ma continueremo ad investigare su eventuali responsabilità “.
“Sappiamo che il Ministero della Sanità ha avviato i dovuti accertamenti che abbiamo chiesto anche noi alla Asl Napoli 2 – dichiara il capogruppo di Campania Libera- Psi- Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli nonché membro della Commissione Sanità – per sapere se ci sono responsabilità di qualsiasi tipo da parte della struttura ospedaliera o del personale medico sulle quali fare luce. Questa vicenda deve essere chiarita assolutamente per rispetto innanzitutto del dolore dei genitori e dei parenti della bambina. Vogliamo sapere con certezza cosa è successo e se ci sono colpe specifiche sull’accaduto“