di Cinzia Marchegiani
Mentre in Italia siamo in attesa delle nuove misure che la cabina regia vuole mettere in campo per confinare le persone non vaccinate con un super green pass (anche quelli che rifiutano la terza dose?) forse dal 1° dicembre 2021 il Professor Paolo Bellavite commentando un articolo apparso su Lancet (che lasceremo in visione ai nostri lettori) non ha alcun dubbio e lancia una riflessione.
Un avvertimento quello del professor Bellavite che però dubitiamo potrà essere preso come un importante contributo nella gestione emergenziale in cui il covid ha coinvolto le strutture sanitarie che ogni anno (negli ultimi dieci anni) finivano in prima pagina dopo le denunce dei sindacati degli operatori sanitari perchè incapaci di accogliere le emergenze stagionali e anche quelle quotidiane perchè la sanità pubblica veniva saccheggiata in modo inesorabile e irresponsabile.
Il professor Bellavite ci tiene soprattutto a scardinare l'”Effetto Paradosso” usato dal mainstream per giustificare i ricoveri covid e decessi dei vaccinati, e va oltre richiamando di fatto l’articolo 32 della nostra Costituzione Italiana riguardo la legge sull’obbligo di un trattamento sanitario e il Codice di Norimberga, poichè per quando forte sia questa denuncia si fonda su un fatto oggettivo: ancora oggi i presidenti di Regione e tutto il governo ricordano in modo alquanto stupefacente che la “vaccinazione è su base volontaria e facoltativa”.
PAOLO BELLAVITE: “SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA. I VACCINATI RAPPRESENTANO SEMPRE PIU’ UN PROBLEMA EPIDEMIOLOGICO”
Non si tratta semplicemente di un effetto “paradossale” e “atteso” come certi “esperti” volevano far credere. Si tratta di un fenomeno REALE nel senso che i vaccinati in modo inaspettato stanno diventando i protagonisti della diffusione del virus. Checché se ne dica.
Questo per il fatto che i vaccini funzionano per qualche mese per protezione individuale verso i sintomi più gravi (come fossero dei “farmaci”) ma funzionicchiano poco o nulla per impedire i contagi. I NUMERI parlano chiaro.
La conseguenza di ciò è che BISOGNA FINIRLA DI COLPEVOLIZZARE I NON VACCINATI!
La colpa ( o il “dolo”) di tutto è del virus (o se vogliamo dei pipistrelli o di chi giocava incautamente coi pipistrelli ) e – in subordine – di chi ha gestito male l’epidemia credendo in modo ingenuo ai ciarlatani pseudoscienziati improvvisatisi apprendisti stregoni.
Questi vaccini sono strumenti di profilassi individuale ma non fanno i miracoli attesi sul piano epidemiologico. Non sono Dio. E B ill G ates non è Babbo Natale. E chi ci obbligasse a un comunque rischioso inoculo di prodotto sperimentale violerebbe la Costituzione (art. 32) e il codice di Norimberga.”
Conclude Bellavite: “Dividerci tra inoculati e non inoculati significa dividerci davanti ai veri nemici, facendo il loro gioco. Siamo tutti sulla stessa barca e cerchiamo di mantenerla a galla finché si può in modo intelligente”.
Forse un giorno, qualcuno al di sopra di tutti e senza confitti di interessi potrà addentrarsi in questa narrativa che ormai è diventata storia per districare una matassa piena di tante omissioni, poca trasparenza (basta consultare le inchieste di Report) che ha ingoiato in una spirale i diritti, la speranza e la legalità.
Ai posteri il compito di verificare
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