Roma – “Quello compiuto dal ministero della Salute nei confronti del Fondo per la cura dei soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico è un vero e proprio ‘scippo’, motivato con giustificazioni che hanno il sapore del raggiro”.
Così i deputati M5S in commissione Affari Sociali commentano la risposta all’interrogazione a prima firma Silvia Giordano.
“Nella scorsa legge di Stabilità eravamo riusciti a strappare alla maggioranza lo stanziamento di 5 milioni di euro per l’istituzione di quel fondo. Adesso però ci dicono che le nuove finalità per le quali vogliono utilizzare quei soldi – per aggiornare le Linee guida sullo spettro autistico, rivedere le Linee di indirizzo, promuovere progetti di ricerca – sarebbe ‘coerente’ con l’obiettivo previsto nella legge di Stabilità, volto a ‘garantire la compiuta attuazione della legge 18 agosto 2015, n.134′”.
“Traducendo – il M5S accusa – la truffa semantica: vogliono bypassare i veri obiettivi per i quali avevamo chiesto di utilizzare il Fondo creato”.
Il M5S Commissione Affari Sociali e Sanità spiega anche un altro passaggio che riguarda molti milioni in giacenza ancora non svincolati: “Non bastasse, il ministero ha reso noto che i 5 milioni erano rimasti a ‘bagnomaria’ per quasi un anno in ragione del fatto che lo schema di decreto sui criteri di impiego del Fondo per l’autismo inviato alla Conferenza Unificata doveva prima essere sottoposto all’attenzione, e alle eventuali richieste di modifica, della Conferenza Unificata Stato Regioni. Alla conferenza lo schema è stato inviato soltanto il 28 settembre 2016. Ci sono voluti 9 mesi per compiere questo passaggio: praticamente un parto”.
Il M5S poi affonda spiegando con la terza e ultima beffa: “il ministero della Salute ha cercato di tranquillizzarci affermando che, in ogni caso, lo schema di decreto di aggiornamento dei nuovi Lea comprende anche diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie. Insomma, parlano di quei nuovi Lea annunciati da Lorenzin dozzine di volte ma di cui al momento non vi è ancora traccia”.