Il Caso
di Cinzia Marchegiani
Ateneo Roma 3 – Ferdinando Imposimato incontra gli studenti della facoltà di Lettere e Filosofia a Roma. Ma l’aula per l’icontro con gli studenti dell’ateneo viene negata.
CONFRONTO ANIMATO TRA IL CAPO DEL DIPARTIMENTO E IL PRESIDENTE IMPOSIMATO
Un confronto animato tra il Capo del Dipartimento e lo stesso Presidente Onorario aggiunto Suprema Corte di Cassazione Ferdinando Imposimato sottolinea la ferrea posizione dell’Università nei confronti del blocco di tutte le iniziative promosse dagli studenti e studentesse, come denuncia Link Roma Tre : “a causa di un assurdo regolamento di ateneo, unico caso in tutte le università pubbliche del paese, che impone il silenzio assoluto per le sole iniziative studentesche in vista delle elezioni di ateneo, politiche, amministrative, europee. In tal modo gli studenti si sono visti impossibilitati a prendere parola su qualsiasi tematica, inerente o meno il referendum sulle trivelle del 17 aprile o le elezioni Comunali di giugno e del successivo ballottaggio. Ad oggi in vista del Referendum costituzionale del 4 dicembre ci troviamo ancora una volta di fronte ad un provvedimento di chiusura degli spazi di democrazia e di discussione all’interno del mondo accademico a causa di un nuovo decreto rettorale, che sarà discusso oggi in Senato accademico, di divieto – ancora una volta – delle iniziative studentesche per la durata di 45 giorni (dal 20 ottobre al 4 dicembre). A questo si aggiunge il blocco anche delle iniziative finanziate – e già assegnate – nel bando dello scorso anno. Blocco che nonostante la ridicola e inutile proroga della scadenza dal 31 dicembre 2016 al 31 gennaio 2017 impedisce di fatto agli studenti vincitori del bando di realizzare le iniziative stesse, peraltro già autorizzate dagli organi centrali dell’ateneo che le hanno ritenute culturalmente e didatticamente valide“.
Aula negata? Nessun problema per gli studenti che pur di ascoltare una lezione sulla Costituzione Italiana dal Presidente Imposimato, si siedono su una scalinata e creano un’aula in un corridoio.
Una studentessa spiega: “E’ il regolamento, è il regolamento! Ma che ci importa: noi abbiamo la costituzione dalla nostra! Forza avanti tutta: ci togliete le aule e noi parliamo sui gradini! Grazie mille volte per questa grande prova di libertà, Presidente Imposimato!“
Lectio Magistralis del Presidente Ferdinando Imposimato agli studenti dell’Università Roma3
Carissimi studenti di Roma 3, sono con voi.
Grazie per l’accoglienza e il vostro coraggio. Mi spiace doverlo dire ma l’Università è degradata a livello di mercato delle vacche a causa del disimpegno dei governanti e di errori che danneggiano intere generazioni di giovani, messi in condizione di non fruire di una buona preparazione. Le riforme dei vari governi di sinistra, destra e larghe intese si sono poste sul piano dell’efficientismo e del mercantilismo, in netto contrasto coi principi costituzionali, non derogabili da artifici meritocratici dietro cui si nasconde l’affarismo , il clientelismo e l’arrivismo. Questi sono resi possibili da un malinteso regime di autonomia, che non è arbitrio ma va intesa a “garanzia della libertà di insegnamento e di ricerca scientifica” e “nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato”, in primo luogo dalla Costituzione repubblicana. Fermi restando i diritti inviolabili degli studenti, quali il diritto allo studio e all’eguaglianza dei diritti sociali. Decreti emanati assieme a provvedimenti amministrativi che hanno stravolto la Costituzione: circolari, regolamenti, atti ministeriali reggono le sorti dell’Università all’insegna del clientelismo, dell’affarismo e dell’ignoranza. L’idea di Università tradizionale fondata sulla necessità di garantire il sapere e la libertà di scienza è stata sostituita dal modello aziendale, dirigistico, economicistico, clientelare e di centro di propaganda politica partitica e di sistemazione di amici e parenti.
La Repubblica non si ispira a principi utilitaristici ma si impegna a rimuovere ( art3) gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguagliaznza, impedisco a tutti la partecipazione alla organizzazione politica economica e sociale dello Stato. Che è una grande organizzazione solidaristica soprattutto verso i più deboli (art 2).
Non accettiamo il principio del monopolio della ricchezza che porta fatalmente al monopolio dell cultura, sicchè le scuole medie e universitarie, sbarrate agli ottimi quando figli di poveri, si riempiono di pessimi figli di ricchi e privilegiati. Che diventano pessimi politici, pessimi governanti e pessimi professionisti. La sola speranza di riscatto viene dagli studenti, non condizionati dal ricatto di un governo insolente e prepotente. Noi siamo con gli studenti e le loro battaglie in difesa della scuola e le univeristà statali, come voleva Aristotele, che disse <<il legislatore deve preoccuparsi anzitutto dell’educazione dei giovani, nessuno può dubitare di ciò. Ed è questo che negletto nello Stato rovina la Costituzione e la democrazia >>. (Aristotele la politica)
Ed è questo che manca nelle scuole e Università italiane. Un abbraccio a voi tutti.