Amatrice (Rieti) – Lutto nazionale per le 242 vittime del sisma che ha colpito il centro Italia. Oggi ad Amatrice alle 18:00 si terranno i funerali di 38 persone, finalmente il braccio di ferro ha riportato i propri morti a casa per le ultime esequie, i cari di Amatrice e Accumoli. La cerimonia sarà celebrata dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili in un’area individuata nei pressi dell’Istituto Don Minozzi, vicino alle tendopoli.
Il cielo oggi piange anche lui, una giornata iniziata col sole si sta incupendo, come a raccogliere le tante lacrime versate. Lacrime di rabbia, di dolore e di immensa impotenza.
Ancora tantissime le situazioni da risolvere, come il caso di alcune persone che erano rimaste a dormire in macchina a Cittareale. A far luce su questa difficoltà è intervenuto Marco Tiberti, di Gruppi di Ricerca Ecologica (GRE) che da subito si era attivato per dare un supporto concreto ai comuni colpiti dal terremoto realizzando una raccolta da Roma di beni di prima necessità che ha consegnato al centro di raccolta e smistamento nel Comune di Cittareale, mentre tutti i farmaci che è riuscito a reperire, sono stati portati all’ospedale da campo allestito ad Amatrice.
Tiberti faceva infatti presente che il sindaco di Cittareale, Francesco Nelli chiedeva cinque/sei tende, anche in prestito, poiché aveva anziani che nel suo territorio dormivano in macchina. Lo stesso Tiberti spiegava il motivo: “Lo Stato le tende le ha, ma non le fornisce perchè il Comune di Cittareale, seppur vicino ad Amatrice, non ha case lesionate al punto di non essere abitabili“.
Tiberti dopo aver lanciato questo annuncio ci tiene a precisare: “Ringrazio pubblicamente Alberta Cardinali che mi ha messo in contatto con la signora Cinzia dell’associazione Brigate di Solidarietà Attiva-Terremoto Centro Italia, la quale ha comunicato che metterà a disposizione le tende richieste dal Sindaco di Cittareale per le persone anziane del suo comune che oggi dormono in macchina“.
Le tende sono ora una necessità evidente anche per il Comune di Cittareale e ci si augura che il trasferimento sia possibile e in tempi brevi, visto che spesso la macchina della burocrazia impedisce agli stessi sindaci di accelerare le urgenze.
La tragedia che oggi i sopravvissuti stanno affrontando è una spirale agghiacciante. Mentre fa piangere i morti dei cari che hanno perso la vita nel sonno o nella corsa disperata a salvarsi contro la furia delle loro stesse case, non c’è tempo per metabolizzare nulla, si può solo essere costruttivi e cercare di portare sollievo soprattutto alle persone più fragili, quelle che non hanno un collegamento wifi o un cellulare per gridare al mondo il loro dolore e le loro necessità.
Ecco oggi mentre anche il cielo piange, ci sono gli angeli in terra, che in silenzio sono vicine a chi, con dignità silenziosa e il terrore ancora nei loro occhi, è attonito e prega per avere almeno una sistemazione sicura, perchè l’inverno ora è ancora più vicino.
Il lutto Nazionale serva alle nostre coscienze di fare meno propaganda e più concretezza. Una promessa va fatta a questa popolazione, quella che passato il clamore dell’evento, non rimangano poi soli a combattere contro l’inferno.
Il cielo piange, la pioggia scende ora su Amatrice, sembra anche lei prendere parte alla cerimonia che saluterà le 38 salme, come a portare conforto in un momento più importante della loro esistenza, l’addio e il trapasso in un’altra dimensione.