di Cinzia Marchegiani
Bologna –Â Bologna colpita nel cuore non solo dal maltempo. Un bilancio amaro, tragico che emerge con tutta la sua forza con la denuncia del Coordinamento Regionale Vigili del Fuoco USBÂ Bologna a firma di Ciro Bartolomei.
Squarciando il velo di ipocrisia che avvolge ogni situazione di emergenza, come un grido di dolore il sindacato USB Vigili del Fuoco di Bologna mostra il dietro le quinte dei soccorsi che tanto sono lodati dai cittadini che non conoscono però con quali mezzi antiquati lo stesso corpo è costretto a fronteggiare le molteplici richieste di aiuto in piena emergenza.
Condizioni quasi pleonastiche, verrebbe da dire.
USB/VVF Denuncia e chiede provvedimenti seri. Carenza di organico e per ultimo, ma non per importanza, spiega il sindacato, c’è anche la mancata prevenzione del territorio delle amministrazioni locali e regionali e del mancato coordinamento con la Protezione Civile. Leggerlo è un pugno nello stomaco:
“Vogliamo innanzitutto far sentire la nostra vicinanza alla famiglia della giovane vittima, Simone Farinelli. Vogliamo denunciare con forza le carenze di organici e mezzi del Comando di Bologna, ZERO le assegnazioni di nuovi vigili al Comando di Bologna in questa mobilità nazionale nonostante una situazione degli organici all’osso, nonostante una pianta organica sottostimata.
Assistiamo impotenti ad un’emorragia continua di pompieri che vanno in pensione o vengono trasferiti in altri territori, senza contare le assenze per malattia ed infortuni, particolarmente alti nel nostro mestiere considerando lo stress psico-fisico al quale siamo sottoposti.
La sede centrale spesso fa fatica a garantire le due squadre base, che in passato erano sempre garantite. Mentre nel bolognese i fiumi e canali esondano, i fossi straripano: i Vigili del Fuoco a Bologna sono sempre meno, una grave situazione di sottorganico che rischia di limitare la capacità operativa.
Il Comando di Bologna ha il parco mezzi più vecchio d’Italia con una media di 20 anni di vita dei propri camion rossi, un Comando che dall’inizio dell’anno, ha già svolto sul proprio territorio quasi 15.000 interventi di soccorso.
Il soccorso è un meccanismo delicato come delicato è il nostro territorio, dobbiamo averne tutti cura, altrimenti frana.
La carenza di personale riguarda anche la componente sommozzatori, così tanto importante in questi eventi, che è stata dimezzata.
I mezzi nautici: barche ed anfibi, sono vecchi e poco funzionali. La situazione delle autopompe e autoscale è drammatica da anni, come quello delle idrovore e delle motopompe. Quando si rompe un’autopompa andiamo in crisi, peggio quando si rompe un’autoscala, dobbiamo farla arrivare, se la troviamo disponibile, da altri comandi della regione o da altre regioni, che poi entrano a loro volta in crisi.
La USB dei Vigili del Fuoco chiede un aumento di organico di almeno il 10% (circa 50 unità ) delle attuali forze in servizio e nuovi mezzi, soprattutto autopompe, autoscale, ma anche mezzi 4×4, anche attrezzature specifiche per il rischio acquatico.
Chiediamo che si migliori la sinergia tra Vigili del Fuoco e Protezione Civile, in attesa di una auspicata riforma di tutto il sistema del soccorso in Italia, che veda riconosciuto ai Vigili del Fuoco un ruolo ancora più centrale all’interno della componente di Protezione Civile.
Denunciamo il grave stato di abbandono del territorio nazionale, denunciamo la mancata prevenzione.
CHIEDIAMO e PRETENDIAMO investimenti mirati sul territorio, CHIEDIAMO che vengano effettuate le opere di pulizia e manutenzione degli alvei, dei corsi d’acqua, dei canali, dei fossi, chiediamo la cura del territorio, opere concrete. Gli eventi alluvionali possono essere ridotti come ridotti i danni.
La parola resilienza non significa nulla se non seguita da opere concrete di riassetto del territorio, opere fondamentali per preservare il tessuto sociale ed economico di una regione come la nostra.
BASTA alla cementificazione selvaggia, BASTA al taglio indiscriminato di alberi, BASTA alle grandi opere che drenano risorse e distruggono territorio e paesaggio.
PS: ci siamo riferiti in particolare al Comando di Bologna essendo il Comando più grande ed importante della Regione e anche perché quest’ultimo evento ha colpito in particolare il territorio bolognese, ma la situazione che riferiamo riguarda tutti i comandi dell’Emilia Romagna, potremmo dire del Paese, considerando che è Corpo Nazionale, chiaramente con peculiarità diverse, ma comunque tutti con problemi di uomini e mezzi.
Facile solo ringraziare il corpo dei Vigili del Fuoco quando ci vengono a salvare. Qui manca tutto. Tutto tranne lo spirito di abnegazione di chi lavora mettendo ogni giorno a repentaglio la propria vita soprattutto quando vacilla tutto.
Loro no.
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