Testaccio (Roma) -“È ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima”. Così in una dichiarazione congiunta era stato anticipato lo strappo dal PD e da Renzi di coloro che oggi hanno presentato ufficialmente il nuovo soggetto politico, DP Democratici e Progressisti, presso la Città dell’altra economia, nel quartiere Testaccio di Roma dall’unificazione tra i fuoriusciti del Pd e quelli di Sinistra italiana.
Roberto Speranza, Enrico Rossi, Arturo Scotto e Massimiliano Smeriglio presentano il nuovo soggetto politico.
Roberto Speranza presenta la nuova sinistra: “Della nostra Costituzione assumiamo come principio guida l’articolo 1: ‘L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione’. Il lavoro stabile e giustamente remunerato è la prima garanzia per un’equilibrata costruzione del sé e per un progetto di vita pienamente agito e realizzato. Per questo ci accorgiamo della sua importanza soprattutto quando non c’è. E il declino economico che ne consegue alimenta inevitabilmente anche un declino civile..“
Arturo Scuotto twitta: “Non è il temo dei rimpianti. E’ il tempo di un #nuovoinizio. Per cambiare l’Italia. #democraticieprogressisti” – e ancora – “Vogliamo costruire un nuovo centrosinistra con tutti quelli che chiedono una discontinuità con le politiche degli ultimi anni. Vogliamo avere non solo le gambe dei parlamentari, ma anche degli uomini e delle donne che vogliamo rappresentare”.
Speranza: “Pensiamo che l’Italia abbia urgente necessità di questo impegno per contrastare il populismo e l’avanzata delle forze antisistema e della destra isolazionista e reazionaria. Per questo serve costruire e radicare in tutte le comunità un campo di esperienze democratiche e progressiste legate alle culture socialiste, liberali, cattoliche democratiche e ambientaliste, al mondo civico dell’associazionismo e del volontariato, alla grande mobilitazione popolare manifestatasi nel recente referendum costituzionale. Questo processo costituente si propone di ricostruire un centrosinistra plurale, non soffocato da ambizioni leaderistiche e da pretese di arrogante autosufficienza che inevitabilmente porteranno alla vittoria dei nostri avversari, né dalla rassegnazione alla progressiva impotenza delle istituzioni democratiche, ma che sappia trarre nuova linfa vitale dai valori costituzionali dell’antifascismo e dalla storia repubblicana migliore, a partire dall’esperienza dell’Ulivo“.
Nel programma di Democraticie Progressisti la dignità della persona e il rispetto della libertà di ogni singolo individuo sono dunque un principio basilare sia in campo morale e civile, sia in quello economico e sociale:“Bisogna anzitutto attivare politiche attive del lavoro incentrate sulla sua qualità. Nell’immediato significa arrestare l’uso indiscriminato dei voucher e di altre forme lavorative che costano poco. Anche per questa ragione è necessario fissare immediatamente una data per lo svolgimento dei referendum sul lavoro promossi dalla Cgil e sottoscritti da oltre tre milioni di cittadini”.
L’obiettivo per DP è quello di costituire un movimento aperto, non un partito, che sia anche la costituente di un rinnovato centrosinistra… “perché non rinunciamo al progetto di una grande forza unitaria del centrosinistra e vogliamo essere da stimolo affinché il Partito democratico riprenda questo cammino arrestando la sua deriva neocentrista. Da oggi il nostro lavoro è questo e lo vogliamo fare con tutte e tutti voi” conclude Roberto Speranza all’assemblea.